Alla Camera dei Deputati italiana è stato votato a scrutinio segreto un testo unico che introduce una norma per contrastare l’omotransfobia, la misoginia e le violenze contro le persone disabili. I sì sono stati 265, i no 193, gli astenuti 1. L’aula ha approvato. L’approvazione è stata salutata da un prolungato applauso della maggioranza. L’importanza di tale approvazione è evidenziata, anche, dalle reazioni dei cattolici tradizionalisti, che l’hanno dichiarata “iniqua”, ai quali hanno dato voce in aula gli esponenti di Fratelli d’Italia, che si sono alzati in piedi, durante le dichiarazioni di voto, con un bavaglio mentre i deputati della Lega hanno esposto cartelli con la scritta “Libertà”. La legge va ora in Senato e non è certo che il testo sia approvato, per di più senza emendamenti che ne stravolgano il significato.
Questa approvazione è, però, parimenti particolarmente significativa.
Meno “proclamata” la vicenda della Conferenza episcopale italiana (Cei), non solo per la crisi che sta vivendo al suo interno per le difficoltà di funzionamento che attraversano tutti gli organismi collegiali in questa fase di pandemia, ma anche perché questa ha colpito il Cardinale Bassetti, che ne è Presidente. Sono stati rinviati sia il rinnovo di alcune cariche in scadenza e, perfino a data da destinarsi, l’Assemblea da tenersi a scadenza annuale. Si tratta – hanno sottolineato i Vescovi – di una scelta tanto necessaria, anche per via delle norme governative che limitano i movimenti tra regioni e che vietano gli assembramenti, quanto delicata per la vita della Conferenza Episcopale e della Chiesa che è in Italia“.
Nulla, però, ha impedito al papa di togliere fondi alla Segreteria Stato per evitare che un altro suo Segretario possa farne l’uso personale che ne ha fatto Angelo Becciu.
Neppure nulla ha impedito alle donne polacche, anche cattoliche, di mobilitarsi contro l’abolizione della legge che riconosceva, a certe condizioni, il loro diritto all’aborto, pur senza legalizzarlo. Dopo una grande manifestazione a Varsavia, la Corte Costituzionale ha preso tempo e nel frattempo sono scaduti i termini per la pubblicazione della legge sulla Gazzetta Ufficiale. Il governo polacco si trova ora in un’impasse dalla quale difficilmente potrà uscire, se non dichiarando la propria sconfitta.
È un grave colpo per le destre e i movimenti cattolici oltranzisti di tutto il mondo impegnati in una crociata per l’abolizione del diritto di aborto, nel tentativo di rimarcare il ruolo di subalternità della donna, che – a parer loro – dovrebbe essere ancora sottomessa al marito e al servizio dello Stato. Gli uteri femminili, per le destre, sono lo scudo contro “l’invasione” messa in atto da parte delle popolazioni migranti e la sola risposta al problema, sempre più evidente, della denatalità che si registra in molti paesi occidentali.
Hanno vinto le donne e tutta la società civile e contemporaneamente hanno perso gli estremisti di una destra ultracattolica e conservatrice che da sempre utilizza il controllo degli uteri femminili come manifestazione di potenza e di grandezza.
E con loro hanno perso anche l’ormai ex presidente degli Stati Uniti d’America Trump e la sua clientela nostrana che insieme alle destre e ai cattolici più oltranzisti, che biecamente si battono per delegittimare la nostra legge 194 dichiarandosi apertamente contrari all’interruzione della gravidanza e all’autodeterminazione non solo femminile, ma dell’intera società civile.
In verità queste notizie sono ben poca cosa se si considera l’esito del confronto determinato all’ultimo momento, che ha portato alla Presidenza degli Stati Uniti d’America l’anziano ex vice di Obama e alla vice Presidenza la prima donna nella storia: Joe Biden e Kamala Harris.
Biden è Il secondo cattolico ad essere stato eletto Presidente degli Stati Uniti dopo John Fitzgerald Kennedy, sessant’anni fa. Biden ha apertamente parlato della sua fede durante il discorso di investitura alla Convention democratica di Milwaukee. All’inizio della campagna elettorale, il suo staff ha preparato un video in cui mostrava un breve incontro a un’udienza generale con Papa Francesco, come una “benedizione” papale alla sua scalata alla Casa Bianca.
Una benedizione molto utile perché negli ultimi anni negli Stati Uniti il voto cattolico si è sempre più polarizzato a destra perché, “spostarsi” a destra, per un cattolico americano significa anche prendere le distanze dal Pontificato di Francesco.
Da un lato, l’ex Nunzio monsignor Carlo Maria Viganò, che da oltre due anni è in conflitto con il Papa del quale ha chiesto più volte le dimissioni, si è impegnato per la rielezione di Trump e ne ha ottenuto il pubblico riconoscimento; dall’altro lato, con una mossa senza precedenti, il Segretario di Stato Mike Pompeo a fine settembre ha accusato il Vaticano di immoralità per i suoi accordi diplomatici con la Cina in materia di scelta dei vescovi.
Questo processo, con la vittoria di Biden, è destinato ad interrompersi.
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