Sanchez, che stava valutando l’ipotesi di lasciare l’incarico dopo le polemiche ricevute, ha fatto sapere oggi: “Ho deciso di continuare con ancora più forza alla guida del governo spagnolo”
Begoña Gómez, moglie del primo ministro spagnolo Pedro Sánchez, è indagata per corruzione e per presunto traffico di influenze illecite. L’indagine è stata aperta il 16 aprile da una procura di Madrid dopo una denuncia di Manos Limpias, un sindacato fondato nel 1995 dall’avvocato spagnolo Miguel Bernad Remón, figura di spicco dell’estrema destra spagnola. Il giornale El Confidencial ha pubblicato alcune indiscrezioni che riguardano i rapporti tra Gómez e alcune aziende private: queste avrebbero ricevuto fondi e appalti pubblici dal governo guidato dal marito.
Di cosa è accusata Begoña Gómez
L’apertura delle indagini su Begoña Gómez è stata resa nota mercoledì 24 aprile. La donna sarebbe accusata di presunti reati di traffico di influenze e corruzione. La moglie del primo ministro spagnolo avrebbe approfittato dei suoi rapporti con Pedro Sánchez per favorire aziende private nell‘ottenimento di fondi pubblici. Al centro dell’indagine ci sono alcuni incontri privati di Gómez nel 2020 con amministratori delegati di compagnie aeree e gruppi turistici come Air Europa, IE Africa Center e Globalia. Nello stesso anno Air Europa ha ricevuto un finanziamento governativo da 475 milioni di euro provenienti dal fondo SEPI, creato dal governo spagnolo con l’obiettivo di aiutare le aziende in difficoltà a causa della pandemia. Uno degli imprenditori che Gómez avrebbe raccomandando ha ottenuto, secondo la denuncia, un appalto da 10 milioni. Il ministro della Giustizia Félix Bolaños ha definito le accuse “false”.
Sanchez, che stava valutando l’ipotesi di lasciare l’incarico dopo le polemiche ricevute, ha reso oggi nota al Paese la scelta: “Ho deciso di continuare con ancora più forza alla guida del governo spagnolo. Questa decisione rappresenta un punto fermo“, ha detto. “La denuncia si basa su presunte informazioni pubblicate da media di marcato orientamento di destra ed estrema destra. È un’operazione di demolizione portata avanti via terra, mare e aria per tentare di farmi crollare a livello politico e personale, con un attacco a mia moglie“, aveva spiegato.
I sostenitori di Sánchez hanno mostrato solidarietà e sostegno, la vicepremier e ministra della Transizione Ecologica Teresa Ribera ha commentato: “In politica non vale tutto. Abbiamo un presidente di primo livello. Né lui né la sua famiglia meritano questo. Ma nemmeno la Spagna“.
Cos’è il reato di traffico di influenze illecite
Il traffico di influenze illecite è un reato introdotto nel 2012 e disciplinato dall’art. 346 bis del codice penale che punisce con la reclusione da un anno a quattro anni e sei mesi chi “fuori dei casi di concorso nei reati di cui agli articoli 318, 319, 319-ter e nei reati di corruzione di cui all’articolo 322-bis, sfruttando o vantando relazioni esistenti o asserite con un pubblico ufficiale o un incaricato di un pubblico servizio o uno degli altri soggetti di cui all’articolo 322-bis, indebitamente fa dare o promettere, a sè o ad altri, denaro o altra utilità, come prezzo della propria mediazione illecita verso un pubblico ufficiale o un incaricato di un pubblico servizio o uno degli altri soggetti di cui all’articolo 322-bis, ovvero per remunerarlo in relazione all’esercizio delle sue funzioni o dei suoi poteri”.
Le reazioni delle opposizioni
Alberto Núñez Feijóo, leader del Partito popolare, ha dichiarato: “Non è un problema politico. Pedro Sánchez, il Psoe, la gente a lui vicina e il governo hanno un problema giudiziario. Da oggi a lunedì cercherà di vittimizzarsi e di polarizzare la società spagnola”. Feijóo ha accusato Sanchez di aver “assoggettato l’intera nazione alla sua strategia personalistica rendendosi ridicolo con le sue sceneggiate e usando il re come attore non protagonista”.
Santiago Abascal del partito Vox di estrema destra ha commentato la decisione del premier spagnolo: “Un’altra delle sue manovre propagandistiche per presentarsi come una povera vittima e mettere così a tacere l’indignazione della maggioranza del popolo spagnolo“. “In questi cinque giorni gli spagnoli hanno assistito a un teatrino indegno e vittimistico che ci ha fatto precipitare collettivamente in un imbarazzo internazionale di dimensioni e conseguenze assolutamente incalcolabili”, ha affermato in un’intervento dalla sede della nazionale a Madrid. Abascal ha detto anche che la decisione di Sanchez si sposa con la volontà di voler continuare “il suo colpo di Stato contro l’unità, la convivenza, lo Stato di diritto, e la separazione dei poteri, contro la libertà di stampa“.