Uno dei miti più radicati riguarda l’ordine con cui si consumano le bevande alcoliche e l’effetto che ne consegue.
La credenza popolare suggerisce che bere birra prima di passare agli alcolici più forti possa mitigare gli effetti della sbornia. Tuttavia, come sottolineato dalla dottoressa Keri Peterson, non è la sequenza a determinare l’intensità della sbornia, ma piuttosto la quantità totale di alcol ingerito.
Anche se optare per alcolici di colore chiaro potrebbe sembrare una scelta migliore a causa del minor contenuto di congeneri, alla fine è il volume complessivo dell’alcool assunto a contare.
Il Bloody Mary non è un rimedio: un altro falso mito ampiamente diffuso è quello che vede il Bloody Mary come soluzione ideale per combattere i postumi della sbornia. Contrariamente a quanto si possa pensare, questa pratica può rivelarsi controproducente. Il dottor John Brick evidenzia come il consumo di un cocktail alcolico quale il Bloody Mary possa offrire un sollievo temporaneo grazie all’aumento del livello di alcool nel sangue, ma una volta metabolizzato, i sintomi della sbornia torneranno più intensi. L’opzione migliore rimane idratarsi adeguatamente e nutrirsi in modo leggero.
Pasticche contro il mal di testa: precauzioni: l’assunzione preventiva di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), come l’ibuprofene, nella speranza di evitare il mal di testa da sbornia risulta inefficace e potenzialmente dannosa per lo stomaco. Questi farmaci iniziano ad agire circa un’ora o due dopo l’ingestione; quindi, se presi prima di coricarsi in stato d’ebbrezza, non avranno alcun effetto benefico immediato sul dolore che potrebbe manifestarsi solo al risveglio. Inoltre, è fondamentale evitare il paracetamolo che può aggravare lo stress sul fegato già impegnato nella metabolizzazione dell’alcool.
I solfiti e la loro influenza sulla sbornia: esiste anche la convinzione errata secondo cui i solfiti presenti nel vino rosso e in altre bevande o alimenti siano i principali responsabili dei sintomi della sbornia. Sebbene una piccola percentuale della popolazione possa soffrire d’intolleranza ai solfiti – condizione che incide maggiormente su chi ha problemi asmatici – spesso sono altre sostanze presenti nelle bevande alcoliche a causare mal di testa e nausea durante una sbornia; tra queste troviamo l’acetaldeide.
Infine, moltissimi ritengono che consumare cibi grassosi dopo aver fatto uso eccessivo di alcool possa aiutare ad “assorbire” meglio l’alcool stesso ed evitare così la temuta sbornia. Questo approccio non solo si rivela inefficace ma può anche peggiorare i sintomi associati alla digestione dell’alcool oltre a creare disagio allo stomaco. Al contrario, mangiare cibi ricchi prima del consumo d’alcool contribuisce a rallentarne l’assorbimento nel sangue grazie alla digestione più lunga richiesta dai grassi.
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