Il tragico incidente avvenuto nel cantiere di Esselunga a Firenze, che ha causato la morte di cinque operai, ha scatenato un acceso dibattito sulla sicurezza sul lavoro in Italia. Al momento, tuttavia, il governo ha espresso un chiaro rifiuto rispetto alla proposta di introdurre il reato di omicidio sul lavoro. Tale decisione è stata chiarita dal ministro della Giustizi Nordio, a seguito delle considerazioni sollevate dalla ministra del Lavoro, Calderone, che avevano provocato una dura reazione da parte dei sindacati.
Nel corso del question time alla Camera, il ministro della Giustizia ha affrontato direttamente la questione, esponendo senza mezzi termini la sua opposizione all’ipotesi di includere il reato di omicidio sul lavoro nel sistema legislativo italiano. Nordio ha evidenziato che: “Sono abbastanza contrario all’ipotesi di eventuali sanzioni penali e all’introduzione dell’omicidio sul lavoro. Il principio non è stato trattato in Consiglio dei Ministri, perché con l’esperienza dell’omicidio stradale, che ha aumentato a dismisura la pena, gli incidenti non sono diminuiti ma aumentati”. Il ministro ha poi parlato di: “Altre misure allo studio per contrastare il lavoro sommerso”, di fatto chiudendo la porta a qualsiasi valutazione sull’ipotesi del reato di omicidio sul lavoro.
Alla netta posizione del governo, hanno duramente risposto i sindacati. Durante la manifestazione a Firenze, il segretario generale della Uil ha ribadito l’importanza di imporre sanzioni più severe, inclusa la possibilità di perseguire penalmente per omicidio coloro che violano le norme sulla sicurezza sul lavoro. Pierpaolo Bombardieri ha infatti affermato: “A Nordio dico: a luglio 2023 avete introdotto l’omicidio nautico e non volete introdurre l’omicidio sul lavoro? Ma che coscienza avete? Chi viola le norme sulla sicurezza non deve partecipare ai bandi per la pubblica amministrazione. I nostri soldi – ha aggiunto il segretario – non possono andare a chi uccide le persone”.
Le critiche al ministro Nordio non sono venute solo dai sindacati, ma anche dal sindaco di Firenze, che ha evidenziato l’assenza di disponibilità al dialogo nel suo rifiuto immediato della proposta. Ha sottolineato la necessità di discutere alternative proposte dal ministro anziché respingerle a priori: “Se il ministro propone altre soluzioni parliamone. Non abbiamo bisogno né di spot né di passerelle” ha dichiarato il primo cittadino.
Mentre il governo sembra rimanere irremovibile sulla questione, migliaia di persone si sono unite alla manifestazione organizzata da Cgil e Uil a Firenze, in memoria delle vittime della strage nel cantiere dell’Esselunga. Alla mobilitazione hanno partecipato in molti, provenienti da diverse parti della Toscana e comprendente rappresentanti della Rsu Esselunga di Firenze e lavoratori stranieri. Anche esponenti politici di vari partiti hanno preso parte alla manifestazione, insieme a cittadini comuni. L’evento è stato caratterizzato da slogan che chiedevano un’azione concreta per porre fine alle morti sul lavoro.
Sul palco, tra gli altri, ha parlato anche un lavoratore straniero, che ha sottolineato come: “Quello che è successo qui non è un caso – ha detto -, sono omicidi di persone impreparate, venute qui per guadagnare un euro in più. Basta, tutto questo deve cambiare. Da lavoratore chiedo zero morti sul lavoro e non un minuto di silenzio”.
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