Sul duello in tv con la leader dell’opposizione la premier si è detta dispiaciuta: “A mio parere avrebbe aiutato i cittadini a capire cosa sta accadendo”
Ospite di Mattino Cinque quest’oggi la premier Giorgia Meloni ha affrontato il tema del mancato confronto con Elly Schlein su Rai 1: “Mi dispiace molto perché, secondo me, è un’occasione persa, molti mi hanno chiesto chi te lo fa fare? Soprattutto se sei in vantaggio, ma a mio parere il confronto è sempre bello, aiuta cittadini a capire cosa sta accadendo. Il confronto tv con Schlein sarebbe stato un modo per capire bene cosa cambia se vince un modello o se vince l’altro, dopodiché ha dato fastidio a qualcuno, ne prendo atto, lo faremo in altri modi”.
Un evento che non si è potuto realizzare per via delle regole della par condicio: “Fermo restando che, se dicessi adesso che voglio modificare la par condicio per settimane i giornaloni scriverebbero che il governo è autoritario, sono materia di cui è meglio non se ne occupi il governo, se ne dovrebbe occupare il Parlamento. La legge è la stessa che c’è sempre stata”, ha spiegato la presidente del Consiglio.
A proposito di elezioni, Meloni è intervenuta anche sulla scelta di poter scrivere semplicemente “Giorgia” sulla scheda elettorale. “Questi dibattiti della sinistra non li seguo più, cosa devo dire? Scrivete Giorgia Meloni detta Sbirulino? Ho chiesto scrivete anche solo Giorgia sulla scheda perché la cosa di cui vado più fiera è che quando incontro le persone mi danno del tu e mi chiamano Giorgia, significa che il ruolo che ricopro non ha creato distanza e che io sono ancora la persona del popolo che ero prima di diventare premier. Questo infastidisce i salotti della sinistra radical chic, ma io sono fiera di essere del popolo, che mi diano del tu, che non sono una persona che si sente su un piedistallo anche se alla sinistra farebbe orrore”.
La sua partecipazione alla kermesse di Vox ha lanciato un segnale importante all’Europa: Per la transizione verde, con la scusa della difesa dell’ambiente, abbiamo visto l’Ue che attaccava le nostre libertà. Ha preteso di dirci cosa mangiare, cosa guidare, se dovevamo efficientare le case e come lo dovevamo fare senza dire chi pagava, quali tecnologie le aziende potevano utilizzare. Mi pare ci sia una limitazione alla libertà delle persone su cui tornare indietro. L’Ue può dare gli obiettivi, ma i Paesi giudicano come conseguirli. Colpa della Von Der Leyen se l’Ue arranca? Il problema è la maggioranza che sostiene la Commissione, come sempre accade in queste cose.
“Ci stiamo a impiccare sul nome, ma la verità è che serve una maggioranza diversa da quella vista negli ultimi cinque anni, con i socialisti e i liberali: mettere insieme questa gente non risolve i problemi”. “Per me i partiti di centrodestra sono potenziali alleati. Voglio provare a fare in Europa quello che abbiamo fatto in Italia con partiti di destra di varia estrazione e abbiamo mandato a casa la sinistra. Vorrei mettere insieme partiti compatibili pur con sfumature diverse: è una sfida difficile ma si può arrivare a centrarla”, si dice convinta.
Poi sulla situazione migranti e l’accordo trovato con l’Albania meloni ha precisato: “Ci guadagniamo ad allentare la pressione sul territorio italiano, e ci guadagniamo un effetto dissuasione per questi potenziali migranti illegali che può essere potentissimo. Si tratta un modello totalmente innovativo. La sinistra si è stracciata le vesti, alcuni giornalisti di parte sono andati a rincorrere tutti i commissari europei chiedendo ma non vi sembra una violazione dello stato di diritto?’, ma la verità – ha detto ancora Meloni – è che 15 paesi su 27 hanno firmato una lettera per chiedere alla prossima Commissione di utilizzare il modello Albania per gestire i migranti. Le soluzioni pragmatiche trovano interlocutori. Se l’accordo con l’Albania funziona può essere il nuovo modello di gestione dei migranti per l’intera Europa”.
Infine un pensiero a quanto accaduto in Iran con la morte di Raisi: “Voglio esprimere la solidarietà mia e la solidarietà dell’Italia al governo iraniano e al popolo iraniano. Sembra le autorità iraniane accreditino la tesi dell’incidente e non letture complottiste, così come non vedo modifiche nell’assetto interno della realtà iraniana: noi siamo continuamente in contatto con gli alleati, europei e del G7, è una vicenda che si inserisce in un quadro particolarmente complesso. Io spero che la futura leadership voglia impegnarsi nella stabilizzazione e pacificazione” dell’area, ha detto al presidente del Consiglio spiegando di essere in continuo contatto con “gli alleati e con i miei omologhi del G7 per fare il punto della situazione”.
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