Non si arrestano le novità riguardanti le pensioni. In arrivo tagli e riduzioni: gli ultimi chiarimenti dell’INPS rivelano chi rischia di più.
Il panorama pensionistico italiano non smette mai di evolversi. La dimostrazione sta nel fatto, ad esempio, che gli aumenti decisi in questi ultimi anni non si ripeteranno. Dunque la situazione rimane sempre incerta a causa dei problemi di bilancio dell’INPS.
Ecco perché sono sempre di più i cittadini italiani pensionati che decidono di trasferirsi all’estero, in paesi in cui il costo della vita e la tassazione sono decisamente più basse. Infatti sono oltre 317mila i pensionati che vivono lontano dall’Italia. Ora però sono in arrivo ulteriori tagli e riduzioni.
Pensioni INPS, ancora tagli e riduzioni: cosa succede a Quota 103, Quota 41, Ape Sociale e pensioni minime
Le pensioni in Italia potrebbero subire significativi cambiamenti a seguito della prossima Legge di Bilancio, mirata a ridurre il debito pubblico in conformità con gli accordi presi con l’Unione Europea. Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha delineato un chiaro cambio di rotta rispetto al passato, enfatizzando la necessità di ridurre il cuneo fiscale e supportare le fasce più vulnerabili anziché implementare misure di flessibilità pensionistica.
Il Documento di Economia e Finanza ha fissato l’obiettivo di ridurre il debito pubblico dal 7,4% al 3% entro il 2026, in linea con i nuovi parametri del Patto di stabilità dell’UE. Questo significa che, molto probabilmente, il 2025 non vedrà riforme significative nel settore pensionistico, come indicato dalle recenti dichiarazioni ministeriali. Le proposte precedenti di alcuni partiti politici, come quella della Lega di passare da Quota 103 a Quota 41 per l’accesso alla pensione, sembrano non essere più la priorità.
Il focus si sposta invece verso politiche mirate al sostegno economico e sociale delle categorie più deboli, un approccio che contrasta con le precedenti promesse elettorali. Nel discorso del Ministro Giorgetti emergono chiaramente anche altre considerazioni. Infatti l’Ape Sociale, sebbene in scadenza entro la fine dell’anno, è probabile che venga confermata considerando il recente incremento dell’età anagrafica.
Allo stesso modo, l’incremento straordinario delle pensioni minime potrebbe non subire un taglio netto, ma piuttosto un graduale aggiustamento in base alle nuove rivalutazioni stabilite per il 2024. Infine l’aliquota dell’Irpef rimarrà stabile al 23% per i redditi compresi tra 15.000 e 28.000 euro, con un impatto diretto sui pensionati che rientrano in questa fascia di reddito. Questa misura, introdotta nel 2024, ha già influenzato positivamente il reddito disponibile per i pensionati con entrate più elevate.