Nella cittadina di Oria (BR) è stato realizzato un campo sportivo parrocchiale su una necropoli.
L’ accaduto, diffuso dalla emittente TeleRama nel notiziario odierno delle ore 14,00, ha allertato diversi cittadini ed una locale associazione culturale.
Il parroco responsabile pro tempore, monsignor Marcello Semeraro, ora distaccato in un comune romano, ha precisato che, una volta rinvenuta l’antica struttura ipogeica ed intervenuta la competente Sovrintendenza per registrarne ogni rilievo documentario e fotograficon, si è provveduto a “ricoprire per conservare”. la testimonianza storica.
Gli interessati non si sono dati per vinti ed hanno iniziato la diaspora fra gli uffici comunali: Protocollo, Segreteria, Tecnico, Polizia Municipale per consultare la relativa pratica.
Tutto però “top secret”. Si è solo appurato che i lavori alla struttura parrocchiale sono stati comunicati al Comune con una semplice Dia (Dichiarazione di inizio attività), senza alcun eventuale “nulla osta” da parte di altri enti di vigilanza. L’istruttore responsabile della Polizia Municipale – risus teneatis – avrebbe giustificato la non ostensibilità dei relativi atti, in quanto, nel contempo atti di Polizia Giudiziaria, consultabili solo se debitamente autorizzati. Il vigile o graduato addetto alla vigilanza edil-urbanistica ha, incredibilmente, disatteso l’osservanza del dovere di messa a consultazione degli atti prodotti dalla Pubblica Amministrazione, nonché, di conseguenza, confuso l’ambito amministrativo con una seconda funzione ausiliaria in capo al corpo di Poliizia Urbana, quella di Polizia Giudiziaria. Forse l’accaduto può essere considerato scontato, relativamente al pre-potere, in Italia, o della forte imprenditoria o della risaputa “autorità morale” della gerarchia ecclesiastica, ad Oria, poco necrofila. Oria, un Comune da mandare a memoria.