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Milano sceglie lo “sfalcio ridotto” dell’erba alta: perché è una pratica utile?

Porta con sé diversi vantaggi, ma può sollevare anche degli interrogativi tutt’altro che banali, come l’eventuale impatto sulla proliferazione delle zanzare

L’erba alta è spesso considerata una manifestazione di incuria, nonché una possibile fonte di problemi. Per esempio è piuttosto diffusa la convinzione che le zanzare siano più numerose nelle città in cui l’erba non viene tagliata spesso. In realtà il cosiddetto “sfalcio ridotto”, adottato dal comune di Milano e da altre città europee (tra cui Dublino e Francoforte), è utile per incrementare la biodiversità e tenere sotto controllo la proliferazione delle specie che possono risultare fastidiose per l’uomo. Scopriamo più nel dettaglio le caratteristiche di questa pratica.

In cosa consiste lo sfalcio ridotto?

Lo sfalcio ridotto (chiamato anche differenziato), consiste nel permettere che l’erba cresca di più in alcune aree verdi delle città, riducendo la frequenza con la quale viene tagliata. Questa scelta non solo porta con sé un discreto risparmio in termini economici, ma migliora anche la biodiversità, ossia la varietà delle specie presenti in un ecosistema (sia esso naturale o urbano).

Un’ape su una pianta di lavanda | Pixabay @Mylene2401 – Italialaica.it

Si tratta di un parametro molto importante, perché rende possibile un’impollinazione efficace, permette di tenere sotto controllo la proliferazione degli animali e consente un costante riequilibrio della quantità di sostanze nutrienti presenti nell’ambiente.

I vantaggi dell’erba alta

A beneficiare dello sfalcio ridotto sono soprattutto gli insetti, il cui numero negli ultimi anni è diminuito anche a causa dell’urbanizzazione. Lasciando l’erba libera di crescere si permette alle piante di completare il proprio ciclo vegetativo, fiorire e disperdere semi, favorendo in questo modo la presenza di impollinatori come le api. Una critica comune a questa pratica riguarda il possibile aumento del numero di zanzare, ma in realtà con lo sfalcio ridotto la loro proliferazione è tenuta sotto controllo grazie a una maggiore presenza di predatori naturali.

Su X, il virologo Roberto Burioni ha avuto uno scambio di opinioni su questo argomento con l’entomologo Leonardo Forbicioni. In un primo momento il professore del San Raffaele si è detto contrario alla scelta di lasciar crescere l’erba nelle città perché “se tra gli insetti di cui si favorirebbe la presenza ci fossero le zanzare, questa sarebbe letteralmente una follia autolesionista in vista del pericolo Dengue”. Forbicioni ha spiegato che l’erba non falciata “non aiuta in alcun modo l’aumento numerico e comunque la prolificazione delle zanzare”, ma, al contrario, può avere conseguenze opposte. Burioni è così tornato sui suoi passi: “Come molti, ho pensato che potesse fare aumentare il numero di zanzare. Forbicioni mi spiega che non è così e lo ringrazio. La realtà è complessa, bisogna sempre accostarsi con umiltà alle questioni”.

Sotto il profilo economico, lo sfalcio ridotto consente di risparmiare sul carburante e riduce la necessità di usare sementi per la primavera successiva. Non mancano dei vantaggi ambientali, tra cui la riduzione dell’erosione del suolo e il mitigamento del riscaldamento urbano.

Gli errori da evitare

Mettere in pratica lo sfalcio ridotto non dev’essere visto come un pretesto per ignorare la regolare manutenzione delle aree verdi. Tutti gli interventi di pulizia, controllo delle specie invasive e manutenzione delle infrastrutture devono essere portati avanti come di consueto. Inoltre, vanno considerate con attenzione le esigenze degli utenti dei parchi e la libera crescita dell’erba (entro certi limiti) dev’essere inserita in un piano più ampio finalizzato alla valorizzazione del verde.

Alessandro Bolzani

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