L’INPS deve restituire i soldi ai pensionati, svolta clamorosa

Buone notizie per molti pensionati che hanno diritto ad un rimborso da parte dell’Inps. Ecco di chi si tratta e perché 

Occhio alle ultime novità riguardanti il mondo delle pensioni. Una recente sentenza, infatti, cambia tutto e potrebbe permettere a molti pensionati di ottenere dei soldi. Ecco cosa è emerso.

L'INPS deve restituire i soldi ai pensionati
L’INPS deve restituire i soldi a questi pensionati – italialaica.it

Per accedere al trattamento pensionistico, come ben sappiamo, bisogna rispettare determinati requisiti. Anche una volta maturato tale diritto, però, non sempre è possibile dormire sonni tranquilli. Questo perché in alcuni casi può essere richiesto di rispettare determinate regole, onde evitare di perdere la stessa pensione.

L’INPS, restituzione dei soldi ai pensionati: la sentenza che cambia tutto

Basti pensare a coloro che sono usciti anticipatamente dal mondo del lavoro grazie ad una delle misure di flessibilità quali ad esempio Quota 100, oppure Quota 102 o Quota 103. Ebbene, stando alla normativa vigente, tutti coloro che hanno deciso di aderire a tali misure non possono lavorare prima che abbiano raggiunto l’età di 67 anni.

Pensioni, la sentenza che stravolge tutto
Pensioni, la sentenza che stravolge tutto – italialaica.it

Quest’ultimo, ricordiamo, è il requisito anagrafico richiesto per accedere alla pensione di vecchiaia. Restano fuori da tale divieto le prestazioni di lavoro autonomo occasionale, fermo restando il limite di 5 mila euro lordi all’anno. Nel caso in cui non si rispetti tale regola, allora il soggetto interessato deve restituire quanto percepito fino a quel momento di pensione.

Un divieto, quello di cumulare redditi da pensione con quelli da lavoro, che sembra destinato ad essere stravolto da una recente sentenza. Il Tribunale di Vicenza, infatti, ha accettato il ricorso di un pensionato che, dopo essere andato in pensione nel 2020 grazie a Quota 100, ha deciso di fare la comparsa per una giornata in una serie televisiva. Un’esperienza per cui ha ricevuto circa 78 euro regolarmente dichiarati e configurati come lavoro subordinato.

Un aspetto, quest’ultimo, che ha portato l’Inps a chiedere la restituzione di quanto gli era stato versato fino a quel momento, per un valore pari a circa 24 mila euro. L’uomo ha quindi deciso di opporsi a tale richiesta e il giudice del Lavoro del Tribunale di Vicenza ha ritenuto il suo ricorso fondato.

Questo perché il compenso ottenuto è irrisorio e considerato frutto di prestazioni isolate che devono essere pertanto differenziate dal tradizionale concetto di rapporto lavorativo subordinato. Il reddito da lavoro ottenuto dal pensionato per il giorno in cui ha fatto la comparsa, quindi, è stato considerato compatibile con il reddito da pensione e ora l’Inps dovrà provvedere a pagare le somme finora trattenute.

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