“Il governo della Spagna si unisce al processo della Corte internazionale di Giustizia avviato dal Sudafrica contro Israele“, ha detto il ministro degli Esteri spagnolo Albares ai media, “lo stavamo meditando da settimane, ci uniamo al processo”
La Spagna e il Sudafrica si uniscono in appello contro Israele alla Corte internazionale dell’Aja per gli indizi di genocidio a Gaza. Israele, devastando ampie zone della Striscia, ha violato la Convenzione sul genocidio e la Spagna è il primo Paese in Europa a sostenerlo dopo che il Sudafrica ha presentato il suo caso alla Corte internazionale di giustizia lo scorso anno. Gli altri Paesi che hanno richiesto di unirsi al caso sono Messico, Colombia, Nicaragua e Libia.
L’esercito israeliano ha rivendicato il bombardamento aereo di una scuola dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) nella Striscia di Gaza. L’Idf sostiene che “diversi terroristi sono stati uccisi” nel “complesso in cui operavano terroristi di Hamas e della Jihad islamica avevano partecipato all’attacco del 7 ottobre“. Come riferito da Medici Senza Frontiere, l‘ospedale dei martiri di Al Aqsa ha ricevuto da martedì “almeno 70 morti e più di 300 feriti, soprattutto donne e bambini, a causa dei bombardamenti israeliani nelle zone centrali della Striscia di Gaza“.
Il ministro degli Esteri spagnolo Jose’ Manuel Albares ha detto che la Spagna “interverrà nella procedura della Corte internazionale di giustizia, avviata dal Sudafrica, sulla situazione a Gaza” in risposta all’operazione militare e all’enorme preoccupazione causata dall’estensione regionale del conflitto.
“Il governo della Spagna si unisce al processo della Corte internazionale di Giustizia avviato dal Sudafrica contro Israele“, ha detto Albares in una dichiarazione ai media. “Lo stavamo meditando da settimane. Ci uniamo al processo per il nostro impegno con il diritto internazionale, per rafforzare le Nazioni Unite e per appoggiare il ruolo della Cgi. La Spagna non si pronuncia sul reato, partecipiamo alla denuncia appoggiando il tribunale“. “Vogliamo che la pace torni a Gaza e in Medio Oriente, e perché ciò accada dobbiamo tutti sostenere la Corte“, ha aggiunto.
L’operazione di Israele di distruggere Hamas che dura ormai da otto mesi ha provocato più di 36mila morti. Secondo alcune fonti il primo ministro del Qatar, il capo dell’intelligence egiziana e Hamas hanno discusso sulla possibilità di un accordo di tregua a Gaza e uno scambio di ostaggi e prigionieri. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele è “pronto per un’operazione molto intensa” al confine con il Libano, “che – secondo il Dipartimento di Stato americano – danneggerebbe in modo significativo la sicurezza di Israele”.
Il presidente degli Stati Uniti, in un’intervista al Time, ha dichiarato: “Netanyhu è sottoposto a una pressione enorme sugli ostaggi quindi è pronto a tutto pur di riportarli indietro”. “Non ho intenzione di commentare, ma ci sono tutte le ragioni per trarre questa conclusione”.
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