In gran parte del Pacifico tropicale occidentale il livello del mare è aumentato di circa 10-15 cm e la stragrande maggioranza degli abitanti dei Paesi del Pacifico meridionale vive a meno di cinque chilometri dalla costa
Il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres durante un summit delle isole del Pacifico ha detto: “Sono a Tonga per lanciare un Sos globale sull’innalzamento dei livelli del mare. Una catastrofe mondiale sta mettendo in pericolo questo paradiso del Pacifico”. Durante l’evento, il Pacific Islands Forum Leaders Meeting, giunto alla 53esima edizione, è stato presentato il rapporto “State of the Climate in the South-West Pacific 2023” della World meteorological organization (Wmo). Il documento presenta una sintesi degli ultimi dati scientifici relativi al fenomeno dell’innalzamento del livello del mare e sulle sue conseguenze.
Guterres: “Se salviamo il Pacifico, salviamo il mondo“.
La ricerca rivela gli impatti attuali e previsti a livello globale e regionale dell’innalzamento dei mari. Il lavoro è stato svolto con particolare attenzione alle principali città costiere dei Paesi del G20 e dei piccoli Stati insulari in via di sviluppo del Pacifico.
In gran parte del Pacifico tropicale occidentale, il livello del mare è aumentato di circa 10-15 cm e la stragrande maggioranza degli abitanti dei Paesi del Pacifico meridionale vive a meno di cinque chilometri dalla costa. Il Segretario generale delle Nazioni Unite ha avvertito che “le decisioni prese dai leader mondiali nei prossimi anni determineranno il destino, in primo luogo degli abitanti delle isole del Pacifico, ma anche di tutti gli altri. L’innalzamento dei mari è una crisi creata interamente dall’umanità. Una crisi che presto raggiungerà una scala quasi inimmaginabile, senza una scialuppa di salvataggio che ci riporti in salvo“, ha detto Guterres. “In altre parole: Se salviamo il Pacifico, salviamo il mondo“, ha aggiunto durante il suo intervenuto a Nukùalofa.
Il ricercatore australiano sul clima Wes Morgan ha dichiarato all’Afp: “Questo nuovo rapporto conferma ciò che i leader del Pacifico dicono da anni“. “Il cambiamento climatico è la loro più grande minaccia per la sicurezza. Le nazioni del Pacifico sono impegnate in una lotta per la sopravvivenza e fermare l’inquinamento climatico è essenziale per il loro futuro“, ha spiegato.
Il rapporto di Wmo
Nel rapporto della World meteorological organization si legge: “L’anno 2023 è stato sostanzialmente più caldo rispetto agli anni precedenti nella Pacifico sud-occidentale. La temperatura media annuale per la regione è stata sopra la media del periodo di riferimento 1991-2020, rendendo l’anno uno dei uno dei tre più caldi mai registrati“.
“Nei primi quattro mesi dell’anno le piogge sono state superiori alla media per gran parte del continente marittimo, l’Australia, Papua Nuova Guinea e le isole del Pacifico. Al contrario, negli ultimi quattro mesi dell’anno, le precipitazioni sono state inferiori alla media per gran parte di queste regioni. Le isole del Pacifico centrale hanno avuto un inizio più secco della media del 2023, ma hanno ricevuto una quantità sopra alla media nell’ultima parte dell’anno. L’ondata di calore marino più importante e persistente e persistente nel 2023 si è verificata in una vasta area intorno alla Nuova Zelanda. Questa ondata di calore è stata classificata come estrema”, si legge ancora sul documento.
La regione del Pacifico sud-occidentale è estremamente soggetta a disastri associati a rischi idrometeorologici. Sono stati segnalati 34 eventi di pericolo idrometeorologico nel 2023.