I 27 Paesi dell’Unione Europea hanno approvato il tredicesimo pacchetto di sanzioni alla Russia. Ecco in cosa consiste
La recente morte in prigione di Alexey Navalny e la prosecuzione del conflitto in Ucraina sono le ragioni che hanno spinto l’Occidente a intensificare la pressione sulla Russia di Vladimir Putin. Dopo settimane di stallo, l’Unione Europea ha oggi (mercoledì 21 febbraio) approvato un nuovo insieme di sanzioni contro Mosca, mentre gli Stati Uniti hanno annunciato lo stesso ieri. La presidenza di turno belga ha confermato che gli ambasciatori dell’UE hanno concordato un 13esimo pacchetto di sanzioni in risposta all’aggressione russa in Ucraina, definendolo “uno dei più ampi approvati” dall’Europa. Questo pacchetto sarà ufficialmente approvato in tempo per il secondo anniversario dell’inizio dell’invasione russa in Ucraina, il 24 febbraio. Ecco tutto quello che è previsto da questo pacchetto di sanzioni.
Nuove sanzioni dell’Unione Europea alla Russia: ecco cosa è previsto nel tredicesimo pacchetto
L’intervento prevede l’aggiunta di 193 entità e individui all’elenco delle persone non ammesse a viaggiare nell’UE o a condurre attività commerciali con essa, ma non introduce nuove misure contro settori economici specifici. Le nuove misure si concentrano sulle reti di approvvigionamento che sostengono le forze armate russe, in particolare la catena di fornitura dei droni. Ventisette aziende sono state incluse nell’Allegato IV, il che impedisce alle imprese europee di vendere loro beni a doppio uso, civili e militari. Inoltre, le sanzioni includono restrizioni al commercio tra le aziende dell’UE e tre società cinesi accusate di fornire l’esercito russo. È stato inserito nell’elenco nero anche il ministro della Difesa nordcoreano per aver inviato missili e proiettili a Mosca, mentre alcune imprese indiane, turche e serbe sono state prese di mira per il loro contributo allo sforzo bellico di Mosca.
I welcome the agreement on our 13th sanctions package against Russia
⁰We must keep degrading Putin's war machine.
⁰With 2000 listings in total, we keep the pressure high on the Kremlin.
⁰We are also further cutting Russia’s access to drones. https://t.co/AfSxsEUB8x— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) February 21, 2024
“Plaudo all’approvazione del nostro tredicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Dobbiamo continuare a contrastare l’arsenale bellico di Putin. Con un totale di 2000 designazioni sulle nostre liste di restrizioni, manteniamo la pressione costante sul Cremlino. Stiamo anche limitando ulteriormente l’accesso della Russia ai droni“, ha scritto su X la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. “Dobbiamo difendere la nostra democrazia e i nostri principi. Il nostro richiamo è così forte che molti altri paesi desiderano unirsi. Dobbiamo difenderci dall’euroscetticismo e dagli alleati di Putin, sia all’interno che all’esterno dell’UE“, ha poi affermato Ursula von der Leyen durante la conferenza stampa organizzata per la sua candidatura alla presidenza della Commissione per il Ppe. “Stiamo compiendo progressi eccellenti nel processo di valutazione delle riforme necessarie in vista dell’adesione. Questo è positivo, ma non credo che saremo pronti prima delle elezioni. Il lavoro per concordare le diverse posizioni nei negoziati richiede tempo. Penso che saremo pronti all’inizio dell’estate“, ha aggiunto la presidente della Commissione UE in risposta a una domanda sui tempi dei negoziati per l’adesione dell’Ucraina all’UE.
L’Ungheria di Viktor Orban aveva precedentemente ostacolato l’adozione di questo nuovo pacchetto di sanzioni, ma alla fine ha rinunciato al suo veto. “Ritengo che l’Unione europea stia prendendo la decisione sbagliata“, ha dichiarato questa settimana il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto, sottolineando che “è stato dimostrato che questi pacchetti di sanzioni hanno un impatto molto maggiore sull’Europa che sull’economia russa“.
Venerdì (23 febbraio) sarà, invece, annunciato il nuovo pacchetto di interventi degli Stati Uniti. Si tratterà di un “importante pacchetto“, ha spiegato il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, John Kirby, anticipando che “ciò che vedremo sarà un regime di sanzioni progettato non solo per rendere Putin responsabile dei due anni di guerra in Ucraina, ma anche per integrare specificamente ulteriori sanzioni relative alla morte di Alexey Navalny“.
Dall’invasione della Russia nel 2022, gli Stati Uniti di Joe Biden e l’Europa hanno annunciato una serie di sanzioni mirate a danneggiare economicamente e militarmente la Russia. Le principali banche e aziende russe sono state escluse dai mercati finanziari occidentali, centinaia di miliardi di dollari di beni della banca centrale russa sono stati congelati e sono state adottate misure per limitare il flusso di tecnologia militare verso la Federazione. Tuttavia, le sanzioni non hanno avuto l’effetto sperato di indebolire la capacità del Paese di resistere economicamente. Proprio il mese scorso, il Fondo Monetario Internazionale ha annunciato che l’economia della nazione sta crescendo più rapidamente del previsto, trainata anche dall’economia di guerra stessa.
Tutte le sanzioni di UE e Stati Uniti verso la Russia
Prima del 2022, gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno imposto sanzioni contro la Russia in risposta all’annessione della Crimea da parte di Mosca nel 2014. In seguito all’invasione su vasta scala, Washington ha vietato l’importazione di petrolio e gas russo negli Stati Uniti, sospeso le normali relazioni commerciali con la nazione e la Bielorussia, impedito alle sue aziende di utilizzare servizi di trasporto marittimo per esportare petrolio russo oltre il prezzo massimo di 60 dollari al barile, proibito l’importazione di oro, diamanti, frutti di mare e alcolici negli Stati Uniti, e vietato l’esportazione di beni di lusso verso la Russia. Le compagnie russe sono state anche bandite dall’utilizzo dello spazio aereo e dai porti statunitensi.
Tra i principali bersagli di Washington e Bruxelles figurano il presidente Putin, il ministro degli Esteri Sergey Lavrov, il primo ministro Mikhail Mishustin, insieme ad altri membri del governo e della Duma. Oltre alle sanzioni imposte a più di 2000 persone ed entità, l’Unione Europea ha vietato l’acquisto di petrolio greggio e prodotti petroliferi raffinati (con alcune eccezioni per paesi fortemente dipendenti), nonché di acciaio, prodotti siderurgici, ferro, oro e diamanti, inclusi gioielli. Tuttavia, non si è arrivati al divieto di importazione di gas, che rimane cruciale per diversi paesi dell’UE.
Nel frattempo, il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, stretto alleato di Vladimir Putin, ha lanciato un grave allarme, sostenendo che il mondo si trovi nuovamente sull’orlo dell’abisso e che ci siano fondati timori riguardo a una possibile terza guerra mondiale. Ha inoltre respinto categoricamente l’idea che la Russia stia pianificando un attacco ai paesi baltici, definendola una supposizione priva di fondamento. Lukashenko ha evidenziato il confronto di civiltà in atto tra Oriente e Occidente, sottolineando che le maschere sono cadute e le vere intenzioni sono ora visibili. Ha anche affermato che i servizi segreti polacchi e americani stanno organizzando una provocazione su larga scala contro i civili in Polonia, con l’intenzione di incolpare Russia e Bielorussia. Inoltre, Lukashenko ha annunciato l’arrivo di un nuovo arsenale militare, tra cui due divisioni missilistiche antiaeree e sistemi missilistici Iskander-M.