“Si chiama arte, parola stanca. Detta da tutti ma che a tutti manca. Si chiama musica, cosa magnifica. Che qui confondono con la classifica”, ha intonato Morgan
Morgan è tornato al Concertone del Primo Maggio e ha presentato un nuovo brano dal titolo ‘Rutti’ contro la musica di oggi. Il cantante ha letto un discorso invitando la politica ad avere più rispetto degli artisti: “Oggi è un giorno di festa perché i lavoratori festeggiano e io voglio ringraziare tutte le persone che stanno lavorando a questo spettacolo. Sono persone che hanno studiato che non hanno nessun tipo di tutela legale in questo paese. Perché gli artisti non sono per niente considerati, non vengono rispettati dalla politica. Dalla politica no ma dal popolo sì perché restare senza musica è fare una vita peggiore“.
Le critiche dell’artista all’industria musicale
Secondo l’artista la politica dovrebbe aumentare la sua considerazione della musica: “Facciamo un applauso e diciamo ai signori politici che noi italiani siamo inventori della musica in tutto il mondo e lasciare gli artisti privi di tutela legale nelle mani del becero mercato squalo non è degno dell’Itala che deve essere”, ha detto.
Morgan ha prima cantato “Sì, certo l’amore” e poi ha fatto un breve discorso sull’industria musicale italiana. Successivamente ha eseguito un brano provocatorio contro l’intero sistema discografico che, secondo il cantautore, dà troppo spazio alla musica da classifica che non ha più la stessa qualità di quella di anni passati. Con la ballad “Rutti” il cantante manda chiari segnali contro lo stile della musica di oggi che punta alle vendite e allo stream. “Si chiama ordine, discernimento. Quel che nessuno fa in questo momento. Si chiama arte, parola stanca. Detta da tutti ma che a tutti manca. Si chiama musica, cosa magnifica. Che qui confondono con la classifica”. Riferendosi ai discografici dice: “Non si accorgono, quasi del tutto, anzi diciamo proprio di brutto, che il gergo è campo di nobili costrutti, ma qui si esagera pubblicando i rutti”.
“Se penso all’arte, e ne ho abbastanza, mi ha rotto il cazzo pure il cielo in una stanza. Se questa musica per voi è magnifica, per me è più bella se va in classifica. Tanto qui chi vuoi che se ne accorga, se sono Mozart o solamente Morgan”, continua. “Non mi diverto più ad andare contro tutti. Signore e signori, ecco a voi i miei rutti”.
“Per chi si andrebbe fuori con tutti questi ombrelli? Per i politici? No, si fa solo per la musica, perché la musica è una cosa molto più importante di quello che i politici pensano che sia“. “Noi italiani siamo gli inventori della musica“, ha continuato il cantautore. Dopo il discorso Morgan canta Altrove insieme a Noemi, poi l’esibizione viene sfumata per lasciare la linea al Tg 3.
Gli attacchi a Ultimo
Morgan non le manda a dire nemmeno a Ultimo che ha deciso di intitolare il suo nuovo disco, in uscita il 17 maggio, Altrove, proprio come il famoso brano dell’artista. Il cantate aveva già attaccato il collega accusandolo di plagio. “Ho sentito delle cose sue al pianoforte. Non ci siamo, è musica che non merita di essere considerata interessante. Rispetto il ragazzo, se vuole imparare a suonare posso anche fargli gratis delle lezioni, non è un problema”. “Tutti i titoli, non solo il mio, sono canzoni già edite. Non sono cover, sono titoli copiati. A me non interessano i diritti, non li voglio. Ti sto dicendo di essere originale, di non stare a vedere le idee degli altri: hai vent’anni, dovresti essere un vulcano di idee“, ha continuato.