Con il caldo estremo lavorare è pericoloso: quando è obbligatorio lo stop e quali sono i lavoratori a rischio

Le ondate di calore estremo rappresentano un rischio concreto per la salute, soprattutto per chi svolge lavori all’aperto.

Temperature elevate e prolungate possono causare colpi di calore, disidratazione, crampi, svenimenti e altri malori improvvisi, talvolta anche fatali.

Alte temperature
Alte temperature (Italialaica.it)

I sintomi, inizialmente subdoli come mal di testa, nausea e vertigini, possono degenerare rapidamente, soprattutto in individui fragili o non adeguatamente idratati.

È fondamentale sottolineare che la

Come sono tutelati i lavoratori

legge italiana tutela i lavoratori e obbliga i datori di lavoro a garantire la sicurezza e la salute dei propri dipendenti. Ciò si traduce nell’adozione di misure preventive efficaci per contrastare i rischi derivanti dalle ondate di calore. Tali misure possono includere la riorganizzazione degli orari di lavoro, la predisposizione di zone d’ombra e aree di ristoro climatizzate, la fornitura di acqua fresca e dispositivi di protezione individuale adeguati.

Tuttavia, esistono alcune mansioni lavorative per le quali, nonostante le precauzioni adottate, risulta estremamente difficile, se non impossibile, garantire la sicurezza dei lavoratori in condizioni di caldo estremo. Pensiamo, ad esempio, a chi lavora nell’edilizia, nell’agricoltura o nella cura del verde, settori in cui l’esposizione prolungata al sole cocente è inevitabile.

Tutela lavoratori
Tutela lavoratori (Italialaica.it)

Proprio per questo motivo, diverse regioni italiane, in ottemperanza alla normativa vigente, hanno emesso ordinanze che impongono lo stop del lavoro nelle ore più calde, generalmente dalle 12.30 alle 16.00, per i settori edile e florovivaistico. Si tratta di una misura preventiva fondamentale per tutelare la salute dei lavoratori e prevenire malori e decessi causati dal caldo estremo.

Queste ordinanze rappresentano un importante passo avanti nella tutela della salute dei lavoratori, riconoscendo che il diritto alla salute viene prima di ogni altra esigenza. È auspicabile che, in futuro, misure simili vengano adottate anche per altri settori lavorativi a rischio, garantendo la sicurezza di tutti i lavoratori durante le ondate di calore.

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