Reis e Dote Educativa possono essere un aiuto importante per le famiglie che si trovano in difficoltà: ecco come fare per averli.
In un periodo come quello che stiamo vivendo, riuscire ad arrivare senza preoccupazioni alla fine del mese è diventata quasi un’utopia. È infatti complesso gestire tutte le spese che si devono sostenere con cadenza giornaliera, senza contare ulteriori costi come quelli del mutuo o dell’affitto di casa.
È proprio per questo che non sono poche le famiglie in difficoltà e che si sentono ormai sempre più stremate, ritrovandosi addirittura con il conto in rosso. Fortunatamente ora potranno sfruttare due sostegni pensati appositamente per loro.
Stiamo parlando di due strumenti pensati per dare sollievo ai nuclei familiari più in difficoltà. Si tratta di due misure disponibili per ora solo in Sardegna. La prima è il REIS-Reddito di Inclusione Sociale, che ha caratteristiche del tutto simili a quelle del Reddito di Cittadinanza, a sua volta in vigore a livello nazionale fino a quando il Governo Meloni non ha deciso di sopprimerlo.
Il Reis è in vigore già dal 2017. Unica condizione richiesta è quella di essere residenti nell’isola da almeno due anni, così da privilegiare chi è davvero legato al territorio. Il provvedimento era stato chiamato ‘S’agiudu torrau’, in sardo “l’aiuto restituito” ed è gestito direttamente di Comuni.
Fino a qualche tempo fa accedere al REIS era più semplice perché non veniva preso in considerazione l’ISEE, mentre oggi l’Isre (cioè la sola componente reddituale dell’Isee che tiene anche conto del numero di componenti) non dev’essere superiore ai 6 mila euro a famiglia. Chi ha invece un patrimonio immobiliare diverso dalla casa di abitazione non deve superare la soglia dei 40 mila euro al netto della quota capitale residua del mutuo, mentre il valore del patrimonio mobiliare dev’essere inferiore a 8 mila euro.
Non manca un’attenzione particolare per le famiglie in difficoltà con bambini, che possono usufruire della “Dote educativa“. In questo caso si può ricevere un pacchetto di beni. Stiamo parlando di generi alimentari, ma anche di dispositivi informatici finalizzati a ridurre in maniera drastica il digital divide e permettere a tutti di studiare con meno difficoltà.
Al pacchetto di beni si aggiunge anche un bonus pari a 150 euro per ogni figlio che abbia attenuto voti alti a scuola: ‘avanzato’ nella primaria e la media dell’8 nelle secondarie di I e II grado. Insomma, una bella mano per tutte quelle famiglie in condizioni economiche difficili.
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