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Eventi

L’UE vuole imporre dazi per frenare Shein, Temu e AliExpress

L’UE vuole imporre dazi sui prodotti low cost di Shein e Temu: solo nel 2023 sono stati importati in Europa 2,3 miliardi di articoli a basso costo

Nei mesi scorsi, Ursula von der Leyen aveva già iniziato una pre-indagine sul rispetto del Digital Services Act da parte degli e-commerce cinesi. Ora, appena riconfermata alla guida della Commissione Europea, si prepara ad agire.

Dopo aver imposto dazi del 38% sulle auto elettriche, Bruxelles sta per introdurre una nuova misura che colpirà Pechino: l’abolizione dell’esenzione dai dazi per i prodotti importati nell’UE e acquistati online a meno di 150 euro.

Questo significa che prodotti come il trapano multifunzione a 16,99 euro su Temu o il top floreale di Shein a 9,99 euro vedranno un aumento dei prezzi. Questa decisione potrebbe essere svantaggiosa per i consumatori, ma positiva per l’ambiente, ridurrà il traffico aereo e beneficerà aziende come Amazon.

L’UE impone dazi su Shein, Temu e AliExpress

Da quando i ribelli Houthi hanno iniziato a colpire navi portacontainer nel Mar Rosso, le compagnie di navigazione hanno cambiato rotta, passando per il Capo di Buona Speranza, il che ha allungato i tempi di spedizione via mare.

Questo ha aumentato la domanda di voli cargo, che sono più rapidi ma molto più inquinanti, fino a venti-trenta volte rispetto alle navi. La crescente popolarità del fast fashion cinese ha accentuato questa tendenza.

L’UE vuole imporre dazi per frenare Shein, Temu e AliExpress, cosa prevede la legge – Nikos Pekiaridis Getty Images – Italialaica.it

 

Il Wall Street Journal riporta che, tra giugno 2023 e giugno 2024, il costo per chilogrammo di merce spedita via aerea dal Sud-Est della Cina agli Stati Uniti o all’Europa è aumentato da 5 a 18 dollari. Questo incremento è parallelo all’aumento dei voli cargo prenotati da aziende come Shein, Temu, Aliexpress e TikTok Shop, che ora rappresentano il 30% del traffico aereo cargo dalla Cina.

DHL, uno dei leader nel trasporto merci aereo, ha visto aumentare le sue rotte cargo del 10% in un anno. Questo aumento di voli cargo contribuisce a congestionare ulteriormente lo spazio aereo, causando disagi ai turisti e ai passeggeri, non tanto con cancellazioni, quanto con l’aumento dei prezzi.

Secondo Cargo Facts Consulting, Temu spedisce ormai 4.000 tonnellate di prodotti al giorno, che includono articoli come mobiletti per il bagno, attrezzi da giardino, smalti e quadri. È difficile trovare qualcuno che non abbia acquistato qualcosa su questo popolare store cinese o non conosca qualcuno che lo abbia fatto.
Shein, specializzata in abbigliamento fast fashion, spedisce circa 5.000 tonnellate al giorno. Alibaba e TikTok sono un po’ indietro, con rispettivamente 1.000 e 800 tonnellate al giorno, ma entrambe stanno crescendo rapidamente.
Queste quattro-cinque piattaforme cinesi, tra cui anche Wish, hanno conquistato una parte significativa del mercato in Europa e negli Stati Uniti in pochi anni. Il loro successo si basa sull’assenza di dazi e tariffe doganali, grazie alle normative di Bruxelles e Washington che esentano da questi costi i prodotti acquistati online all’estero sotto certe soglie: 150 euro per l’UE e ben 800 dollari per gli Stati Uniti.
Si è sviluppato un mercato per e-commerce che puntano su rapidità e prezzi bassi, spesso a scapito della qualità, in contrasto con piattaforme più consolidate come Amazon. Amazon, oltre a un’ampia gamma di servizi come musica e video on demand, offre anche una facile gestione dei resi, grazie a una rete di magazzini strategicamente posizionati.
Questi magazzini permettono di avere prodotti pronti per la spedizione rapida e gestire efficacemente i resi.

Al contrario, molte piattaforme cinesi come Shein e Temu mantengono i loro magazzini vicino alle fabbriche in Asia, in paesi come Vietnam, Thailandia, Birmania, Cambogia e Filippine. Questo modello consente loro di vendere prodotti direttamente dai produttori, evitando i costi aggiuntivi associati ai magazzini locali.

Quando si acquista su Amazon, il prodotto è spesso già presente in un magazzino vicino e acquistato in grandi quantità, con tariffe doganali già incluse. Invece, acquistando su piattaforme cinesi, si comprano articoli direttamente dall’Asia, beneficiando di prezzi più bassi grazie all’esenzione dai dazi per acquisti di valore inferiore a una certa soglia.

Secondo indiscrezioni, Amazon sta pianificando di lanciare un servizio retail low-cost in autunno, concentrando la logistica in magazzini situati direttamente in Cina e potenziando la sua flotta di Amazon Air. Questo permetterà di competere direttamente con le piattaforme cinesi in termini di prezzo.

Nel frattempo, l’Unione Europea sta preparando misure più rigorose contro gli e-commerce cinesi. A fine giugno, la Commissione ha chiesto ufficialmente a Temu e Shein di fornire informazioni sulla loro conformità al Digital Services Act (DSA). Questo significa che le piattaforme devono garantire che gli utenti europei non siano soggetti a pratiche come i “dark pattern”, che possono compromettere la privacy e la sicurezza dei dati personali, inclusi i numeri delle carte di credito, senza le adeguate garanzie richieste dalle normative UE. Inoltre, deve essere facile per gli utenti segnalare in tempo reale la presenza di prodotti illegali in vendita sulle piattaforme.

Secondo gli esperti, questa richiesta di informazioni potrebbe preludere a un’indagine ufficiale da parte delle autorità dell’UE. Inoltre, è in arrivo un’altra novità: l’introduzione di dazi anche per i prodotti a basso costo, sotto i 150 euro. I tempi per l’attuazione di queste nuove tariffe non sono ancora chiari, ma si prevede che possano entrare in vigore prima di Natale, un periodo critico per il traffico cargo aereo e marittimo.

Secondo il Financial Times, una delle misure possibili potrebbe essere quella di rendere obbligatoria la registrazione online per i pagamenti dell’IVA per tutte le grandi piattaforme, indipendentemente dall’importo delle transazioni.
Dal 2021, infatti, i pacchi inviati ai consumatori dell’UE sono soggetti all’IVA, indipendentemente dal loro valore, anche se restano esenti da dazi doganali. Le opzioni saranno presentate in preparazione della nuova commissione, che entrerà in carica entro la fine dell’anno.
Christel Delberghe, direttore generale di EuroCommerce, che rappresenta il settore del commercio al dettaglio, ha dichiarato: “Vogliamo un mercato equo a livello dell’UE per il commercio al dettaglio online, applicabile a tutti gli attori che si rivolgono ai consumatori dell’UE, indipendentemente dalla loro sede”. Ha inoltre sottolineato l’importanza di una “strategia efficace ed efficiente per l’applicazione delle norme transfrontaliere”.
“Sosteniamo pienamente gli sforzi dei legislatori per riformare la disposizione de minimis”, ha spiegato un portavoce di Shein. Temu ha ribattuto sostenendo che la sua crescita non è dipesa da articoli a basso costo e che “siamo aperti e supportiamo qualsiasi adeguamento delle politiche apportato dai legislatori che sia in linea con gli interessi dei consumatori, purché tali politiche siano eque”.
AliExpress ha affermato che sta già “lavorando con i legislatori” per “assicurarsi di essere costantemente in una posizione conforme nel mercato dell’UE”.
Giulia De Sanctis

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