Oggi è la giornata mondiale della lingua inglese, ma anche il compleanno di Shakespeare. Si tratta di una coincidenza?
La giornata internazionale della lingua inglese cade ogni anno il 23 aprile dal 2010. Le Nazioni Unite sono solite promuovere la connessione interculturale e linguistica tra Paesi grazie a queste giornate, pensate per fare conoscere e apprezzare lingue sconosciute come cinese, spagnolo o russo.
L’inglese, tuttavia, è la lingua più parlata al mondo, ma proprio per questo istituire una giornata internazionale per celebrarne la bellezza e l’importanza era essenziale.
Ma come mai è stato scelto proprio il 23 aprile? Perché il padre della letteratura inglese è nato proprio il 23 aprile.
La data esatta del compleanno di questo importantissimo drammaturgo non è registrata ufficialmente, ma si suppone che sia avvenuta proprio il 23 aprile 1564, considerato che il suo battesimo è registrato in data 26 aprile.
In più, Shakespeare morì il 23 aprile 1616 all’età di 52 anni, perciò possiamo dire che questa data sia importante per l’esistenza dello scrittore.
Shakespeare viene considerato il padre della lingua inglese perché contribuì in larga misura a plasmarla attraverso nuovi vocaboli che poi sarebbero andati a costituire un bagaglio importante per l’inglese contemporaneo.
Per non parlare della rilevanza culturale e storica delle opere di Shakespeare, ancora oggi considerate tra i più grandi capolavori che siano mai stati scritti.
Che mondo sarebbe senza Romeo e Giulietta, Sogno di una notte di mezza estate, Otello, Amleto e tutte le altre opere drammaturgiche scritte da Shakespeare? Fortunatamente non lo scopriremo mai.
Oltre ad essere la lingua globalmente utilizzata per comunicare, l’inglese ha una storia ricca e affascinante alle sue spalle, che non ha Shakespeare come unico protagonista, anzi.
Tutto è cominciato all’inizio del V secolo, quando le tribù germaniche invasero la Gran Bretagna, successivamente i vichinghi scandinavi invasero i territori portando con loro anche delle modifiche a livello linguistico.
Poi fu il turno di Guglielmo I che divenne re e portò il francese in Gran Bretagna, lingua che andò a sua volta ad influenzare l’inglese. Ad oggi, si stima che circa il 45% delle parole inglesi abbia origine francese.
Piano piano, l’inglese cominciò a diffondersi soprattutto durante il periodo coloniale europeo.
Colonizzando Africa, Asia, Americhe e Oceania, gli inglesi cominciarono anche a diffondere la loro lingua e quando le ex colonie britanniche cominciarono a rendersi indipendenti, l’inglese rimase comunque la lingua principale.
Molti artisti e scrittori cominciarono a scegliere proprio l’inglese per buttare giù le loro storie e poemi su carta e così anche a livello culturale questa lingua particolare e storica, ebbe la meglio.
Nel mondo più di 1,75 miliardi di persone parlano inglese. Questo è un numero molto grande, che comprende anche chi non lo parla in modo fluente ma lo capisce, sa scriverlo e sa farsi capire.
L’inglese può a tutti gli effetti essere definito la “lingua franca” per antonomasia, ovvero la lingua a cui si ricorre per poter comunicare in qualsiasi Paese si decida di andare quando non si conosce il linguaggio locale.
Naturalmente non esiste una lingua che non muti nel tempo. Bisogna sempre immaginare le diverse lingue del mondo come qualcosa allo stato liquido e non solido, ovvero in costante mutamento e pronte a prendere nuove direzioni.
L’inglese di oggi è diverso da quello di ieri e sarà diverso anche da quello di domani, proprio come avviene per qualsiasi altra lingua, ecco perché è bene dare una rispolverata alle basi ma tenersi anche aggiornati sui nuovi vocaboli e modi di dire se si vuole raggiugnere una buona padronanza della lingua.
Se volete qualche idea per festeggiare questo giorno importante, stiamo per darvi qualche suggerimento:
Conoscere l’inglese ad oggi è essenziale sia nel mondo del lavoro che nella vita quotidiana, avere una lingua globalmente riconosciuta con cui poter comunicare è un vantaggio enorme, che deve essere sfruttato per migliorare la comunicazione tra Paesi ed evitare l’ostacolo della lingua.
Non ci resta che dire grazie a Shakespeare e unire due piccioni con una fava: leggere una delle sue opere in lingua originale, giusto per rendere omaggio a lui e alla lingua che lui stesso ha contribuito a plasmare.
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