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Cultura

Buon ponte arcobaleno: che cosa significa?

Sai il motivo per cui si dice «buon ponte arcobaleno» quando muore un cane o un animale domestico? Te lo spieghiamo

Hai mai letto o sentito la frase “buon ponte” o, più precisamente, “buon ponte dell’arcobaleno”? Se ti è successo, conoscerai (forse) la triste storia di questa espressione. Ma da dove deriva?

La morte di un proprio animale, come ormai dimostrato anche scientificamente, è un lutto che provoca un dolore paragonabile a quello provato per la perdita di una persona cara.

In questi momenti dolorosi, è comune sentire una frase altamente simbolica: “Buon ponte dell’arcobaleno”. Molte persone l’hanno sentita, letta o usata, ma non tutti conoscono il significato dietro l’espressione “buon ponte dell’arcobaleno” o semplicemente “buon ponte” quando si comunica la notizia della morte di un animale.

Cos’è il ponte arcobaleno?

Questa formula viene solitamente utilizzata per esprimere solidarietà e partecipazione al lutto. È un modo di dire che molte persone adottano per offrire conforto a chi sta affrontando la sofferenza e il trauma causati dalla morte di un animale che è stato un compagno di vita. Questo tipo di perdita può essere devastante e va affrontato in modo adeguato, riconoscendo l’impatto psicologico e prendendosi il tempo necessario per elaborare il dolore.

Ponte arcobaleno: che cosa significa? – Wikimedia Commons @Emil Doepler – Italialaica.it

 

La frase “ponte dell’arcobaleno” è diventata molto comune nell’era dei social network e sembra avere radici antiche, sebbene ancora non completamente chiare. Il ponte dell’arcobaleno è un’allegoria che rappresenta il passaggio che i cani attraversano al momento della morte per raggiungere quello che viene descritto come il loro paradiso. Si ritiene che questa leggenda derivi dai Nativi americani, i quali la narrarono e tramandarono, permettendo che si diffondesse e diventasse quasi universale, pur con alcune variazioni.

Alcuni ritengono che il Ponte dell’Arcobaleno rappresenti una figura retorica dalle radici antiche, mentre altri suggeriscono che possa avere connessioni con la mitologia norrena. In ogni caso, la leggenda continua a offrire conforto a molti, unendo persone di diverse tradizioni attraverso una storia condivisa.

Indipendentemente dalle parole esatte, questa iconografia aiuta ad affrontare il dolore per la perdita di un animale che è stato un compagno di vita, permettendo di elaborare il lutto in modo simile a come si parla del paradiso per gli esseri umani. La relazione con un cane, un gatto o un altro animale domestico – con cui si condividono vita, spazi ed emozioni – è costruita nel tempo e si basa su radici molto profonde. Quando questa relazione finisce, si sente il bisogno di celebrarla e onorarla, cercando al contempo di alleviare il dolore immaginando un luogo dove l’animale è in pace, non soffre, e attende di ricongiungersi con noi. È da questa esigenza che nascono storie e leggende come quella del ponte dell’arcobaleno.

La diffusione di questa frase è stata particolarmente accelerata dai social network, dove il bisogno di esprimere empatia in momenti difficili si va a mescolare con la connessione virtuale. Potrebbe semprare semplice e forse anche un po’ banale a chi non ha mai avuto animali, ma spesso questa frase riesce a trasmettere un messaggio di speranza, rassicurando chi resta che l’animale amato si trova in un luogo sereno​. Per alcuni potrebbe sembrare sciocca o banale, ma in verità è un modo per celebrare la vita dell’animale e per dare un senso alla sua perdita.

Ecco la versione estesa e più comune della leggenda del ponte dell’arcobaleno, di autore sconosciuto:

“Proprio alle soglie del Paradiso esiste un luogo chiamato il Ponte dell’Arcobaleno. Quando muore un animale che ci è stato particolarmente vicino sulla terra, quella creatura va al Ponte dell’Arcobaleno. È un posto bellissimo dove l’erba è sempre fresca e profumata, i ruscelli scorrono tra colline ed alberi e i nostri amici a quattro zampe possono correre e giocare insieme. Trovano sempre il loro cibo preferito, l’acqua fresca per dissetarsi ed il sole splendente per riscaldarsi, e così i nostri cari amici sono felici: se in vita erano malati o vecchi qui ritrovano salute e gioventù; se erano menomati o infermi qui ritornano ad essere sani e forti così come li ricordiamo nei nostri sogni di tempi e giorni ormai passati… Qui i nostri amici che abbiamo tanto amato stanno bene, eccetto che per una piccola cosa: ognuno di loro sente la mancanza di qualcuno molto speciale che ha dovuto lasciarsi indietro. Così accade di vedere che durante il gioco qualcuno di loro si fermi improvvisamente e scruti oltre la collina, tutti i suoi sensi sono in allerta, i suoi occhi si illuminano e le sue zampe iniziano a correre velocemente verso l’orizzonte, sempre più veloce. Ti ha riconosciuto, e quando finalmente sarete insieme, lo stringerai tra le braccia con grande gioia, una pioggia di baci felici bagnerà il tuo viso, le tue mani accarezzeranno di nuovo l’amata testolina e i tuoi occhi incontreranno di nuovo i suoi, sinceri, che tanto ti hanno cercato, per tanto tempo assenti dalla tua vita, ma mai dal tuo cuore. E allora insieme attraverserete il Ponte dell’Arcobaleno per non lasciarvi mai più”.

Giulia De Sanctis

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