L’eccezionale talento di Milena Vukotic, nata a Roma nel 1935 ha illuminato il panorama cinematografico italiano e internazionale per oltre sei decenni. Delicata e raffinata, ha ereditato l’amore per l’arte da una famiglia di creativi. Figlia di un commediografo jugoslavo e di una pianista italiana, Milena ha coltivato la sua passione per la recitazione fin dalla giovane età. I suoi primi passi nel mondo dello spettacolo l’hanno vista tuttavia esibirsi in diversi palcoscenici internazionali come ballerina di danza classica. Dal Grand Ballet du Marquis De Cuevas e di Roland Petit passerà a frequentare corsi di teatro in Francia e, al suo ritorno in Italia, sceglierà di continuare a danzare solo sporadicamente per dedicarsi invece alla più amata recitazione.
Il suo debutto sul grande schermo avviene nel 1958 con “La carne è debole”: solo l’inizio di una carriera luminosa. Negli anni Sessanta, le porte dorate del cinema italiano si sono spalancate per lei, offrendole ruoli indimenticabili soprattutto nelle commedie. È stata scelta da maestri del cinema come Fellini (Giulietta degli Spiriti, 1967 e Tre passi nel delirio, 1968), Monicelli (Amici miei 1975 e Amici miei – Atto II 1982), Scola Scola (L’arcidiavolo 1966 e La terrazza 1982) e molti altri, distinguendosi per la sua versatilità e le sue capacità attoriali. Ma è stato negli anni Settanta che il suo talento ha iniziato a brillare ancora più forte, attirando l’attenzione a livello internazionale. Collaborare con il leggendario Luis Buñuel in film come “Il fascino discreto della borghesia” e “Quell’oscuro oggetto del desiderio” ne hanno confermato il suo status di icona.
Anche sul piccolo schermo ha lasciato il segno, interpretando già nel 1964 con Lina Wertmüller dove era la sorella di Gian Burrasca, interpretato da un’esordiente Rita Pavone, nello sceneggiato a puntate “Il giornalino di Gian Burrasca”, vestirà poi i panni di Alice ne “Nel mondo di Alice” (1970). A teatro fu pupilla di Rina Morelli, e negli anni Ottanta partecipò a “Oh, che bella guerra”, “Così è se vi pare” di Pirandello, e fu diretti anche da Franco Zeffirelli, Giorgio Streheler, Paolo Poli e Jean Cocteau. Rimanendo alla televisione, più avanti avrà un un ruolo di primissimo piano nella fiction Un medico in famiglia, in onda sulla Rai dal 1998, dove affiancherà Lino Banfi, con i quale aveva già collaborato negli anni Settanta.
Inevitabilmente però il suo volto sarà per sempre associato a quello di Pina, la moglie del ragionier Fantozzi, ruolo che Vukotic ereditò da Liù Bosisio che aveva recitato nei primi due film. Accanto a Paolo Villaggio ha fatto la storia del cinema italiano, rappresentando una delle coppie più iconiche di sempre in Fantozzi contro tutti (1980), Fantozzi va in pensione (1988), Fantozzi alla riscossa (1990), , Fantozzi va in Paradiso (1993), con cui vincerà il Nastro D’Argento come miglior attrice non protagonista nel 1994), Fantozzi il ritorno (1996) e Fantozzi 2000 – La clonazione.
Nel 2007 Vukotic lavora in Saturno contro (2007) di Ferzan Ozpetek. Successivamente partecipa un revival di Amici miei, ovvero L’ultima zingarata – Un funeralone da fargli pigliare un colpo (2011), poi in La sedia della felicità di Carlo Mazzacurati (2013) e Noi 4 di Francesco Bruni (2014). Nel 2016 recita in tre film: L’aquilone di Claudio di Antonio Centomani, Orecchie di Alessandro Aronadio e La macchinazione di David Grieco. Nel 2017 è la volta di Natale da Chef, mentre 2018 è diretta Alfredo Fiorillo in Respiri e da Valerio Mastandrea in Ride. Nel 2022 compare in Dante di Pupi Avati. Nel 2024, a 88 anni, riceverà il David di Donatello alla carriera.
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