Ogni tanto capita che in strada si formino code senza un motivo apparente, ecco a cosa è dovuto questo fenomeno
Molto spesso vi sarà capitato di rimanere imbottigliati in rallentamenti e code senza mai aver scoperto perché si sono create. Infatti, capita che questi rallentamenti avvengano anche in mancanza di incidenti o ostacoli alla viabilità. Ma come mai succede? Scopriamolo insieme.
Le code fantasma sono delle code che si creano senza motivazioni evidenti o riscontrabili lungo la strada.
Questa vanno ad alterare il flusso del traffico e sono influenzate da una evento che può provocare una sorta di reazione a catena.
Questo tipo di rallentamento avviene perché uno o più automobilisti si distraggono o prendono decisioni che influenzano la marcia degli altri veicoli. Per esempio, un sorpasso azzardato fa rallentare le auto che viaggiano dietro nella carreggiata, a loro volta gli automobilisti dietro quest’ultime si trovano costretti a rallentare per evitarle e via discorrendo.
Frenate improvvise, sorpassi, auto che sbandano anche di pochi centimetri all’interno della corsia o che si immettono senza dare la precedenza, sono tutti eventi che condizionano il traffico pur non provocando, fortunatamente, sempre degli eventi catastrofici. Tuttavia è come se fossero l’epicentro di una sorta di onda che si propaga verso tutte le auto che seguono alimentando code e rallentamenti.
Mantenere una velocità costante, la distanza di sicurezza adeguata, tenere gli occhi sulla strada e la concentrazione al massimo non è sempre possibile, per quanto sia auspicabile che nessuno si distragga mai alla guida, ecco quindi che per sopperire a queste mancanze siamo portati a rallentare e questo genera quelle che possiamo chiamare: perturbazioni del traffico e sono causate, appunto, dall’effetto farfalla, o effetto domino, che abbiamo appena approfondito.
Ora che abbiamo visto cosa succede quando si creano ingorghi senza la presenza di incidenti, vogliamo approfondire cosa avviene nella mente degli automobilisti quando si trovano invece a poca distanza di un incidente o dalle auto di soccorso che hanno già ripulito la strada.
Una sorta di curiosità morbosa spinge le persone a voler osservare da vicino quanto successo nonostante il sollecito delle forze dell’ordine che cercano di ripristinare la viabilità. Ma perché siamo così ossessionati da scoprire cosa è successo quando vediamo un incidente o quel che ne rimane?
Quando ci rendiamo conto che è accaduto un incidente ci fermiamo a guardare perché l’essere umano ha uno spiccato interesse per gli eventi tragici che accadono a terze persone e che quindi non intaccano la sua sicurezza.
Questo fenomeno prende il nome di rubbernecking ed è simile a quello che proviamo quando guardiamo un horror: l’insicurezza, la paura, il macabro, ci piacciono solo quando non rappresentano una minaccia per noi, quando possiamo osservarli in condizioni di sicurezza.
Secondo un esperimento condotto su strade trafficate, è stato possibile rilevare che gli incidenti provocano dei rallentamenti non solo per il restringimento della carreggiata o per la presenza di mezzi di soccorso, ma soprattuto perché gli automobilisti rallentano incuriositi dall’avvenimento, curiosi di osservare i dettagli della vicenda da vicino.
La situazione, ovviamente, cambia se ci troviamo a rischio: qualora rallentare implicherebbe un coinvolgimento nell’incidente o un pericolo per noi, perderemmo completamente interesse per la vicenda e non vedremmo l’ora di andarcene.
Le auto automatiche potrebbero risolvere il problema dei rallentamenti o delle code fantasma, infatti queste auto vanno a sopperire alla mancanza di attenzione del conducente, rendendo la guida più sicura in ogni circostanza. In più, impostando dei parametri di guida, possono rendere l’intera esperienza di guida più costante ed efficiente.
Ma l’aspetto più importante è sempre il rispetto del Codice della Strada. La maggior parte delle strade, soprattutto quelle a scorrimento veloce come le autostrade, sono studiate per evitare questo tipo di rallentamento e per consentire agli automobilisti delle vie di fuga.
Per esempio, la corsia di sorpasso andrebbe usata solo per sorpassare, altrimenti andrebbe sempre lasciata libera: occuparla per la marcia implica non avere una via di fuga da sfruttare qualora un’auto tentasse un sorpasso azzardato o si creassero rallentamenti improvvisi.
In conclusione, che si tratti della curiosità morbosa dell’essere umano o di una disattenzione, i rallentamenti sono all’ordine del giorno e chi sostiene che basterebbero strade più grandi vogliamo sottolineare che non è così: anche in strade a 8 corsie, la disattenzione dei conducenti potrebbe creare lo stesso identico effetto a catena.
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