L’associazione chiede alla magistratura di chiarire se le dichiarazioni di Vannacci possono essere configurate come “Propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa”
L’associazione dei consumatori Codacons ha presentato un esposto a 104 Procure della Repubblica, dunque in tutta Italia, in merito alle dichiarazioni del Generale Vannacci in tema di scuola e disabilità, chiedendo alla magistratura di aprire un’indagine alla luce di possibili fattispecie penalmente rilevanti, come quella di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa.
“Non vogliamo entrare nel merito delle scelte politiche del Generale, e in tale sede non contestiamo la sua candidatura alle prossime elezioni europee né intendiamo interferire sulle preferenze di voto degli italiani – chiarisce il Codacons – Tuttavia alcune affermazioni attribuite a Vannacci, per la loro gravità e pericolosità, impongono un intervento della magistratura volto ad accertare se le stesse possano costituire un reato così come previsto dal nostro ordinamento.
L’ira del Codacons nei confronti di Vannacci e sulle sue affermazioni sulla disabilità
Il riferimento è alle dichiarazioni di Vannacci riportate in un’intervista sulla Stampa del 27 aprile, in cui il militare parlava dell’eventualità di classi separate per gli studenti con disabilità.
“In particolare desta allarme la frase sulle classi separate per i disabili – scrive il Codacons nell’esposto – Sembrerebbe che, secondo il Generale, i disabili debbano stare separati dagli studenti più fortunati di loro, e addirittura andrebbero costituite classi separate in modo da consentire la valorizzazione delle capacità di ciascuno. La dichiarazione in questione si contrappone a quanto stabilito dalla legge 517/77 che propone con chiarezza strumenti e finalità per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Un ragionamento del genere appare discriminatorio e sembrerebbe a tutti gli effetti una propaganda di idee fondate sulla superiorità. Come noto condotte di questo tipo possono essere idonee a integrare il reato previsto dall’art. 604 bis c.p., rubricato “Propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa”.
La Convenzione sui Diritti delle persone con Disabilità stabilisce i requisiti di base per i diritti delle persone con disabilità ed ha un carattere giuridicamente vincolante. Il suo scopo è di promuovere, proteggere e garantire il pieno e uguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità, e promuovere il rispetto per la loro intrinseca dignità”.
Il Codacons ha dunque chiesto a 104 Procure di tutta Italia di predisporre i controlli necessari per accertare in primis la rispondenza alla realtà dei fatti riportati dai media e lo svolgimento dei necessari e rigorosi accertamenti e verifiche per accertare la possibilità di configurarsi di fattispecie quali il reato previsto dall’art. 604 bis c.p. e ogni fattispecie criminosa che venisse individuata.
Dopo ore di polemiche, anche il ministro Matteo Salvini ha commentato le parole di Roberto Vannacci sulle classi differenziate per disabili: “Mi sembra una tempesta sul nulla. Su parole che sono state volutamente fraintese”, ha detto a Rai Radio 1. “A settembre con i ministri leghisti della Scuola e della Disabilità abbiamo assunto 13mila insegnanti di sostegno. Stiamo lavorando per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Occorre includere. Se ci sono disabilità gravissime vanno assistite, non basta l’insegnante di sostegno. Avere ragazzi speciali in classe è un valore aggiunto”.
Il ministro dei Trasporti rivendica la scelta di ricandidare Vannacci al voto dell’8 e 9 giugno: “È una scelta di libertà: se a sinistra candidano una ragazza detenuta in un carcere straniero con accuse pesantissime non vedo perché non si possa candidare un generale che ha difeso l’Italia”, ribadisce.