Conviene farsi versare il TFR in busta paga? Ecco cosa bisogna sapere per fare la scelta giusta e cosa dicono le norme attuali.
Il TFR o Trattamento di Fine Rapporto è una somma che matura a favore del dipendente durante il suo rapporto di lavoro. Nel momento in cui un dipendente termina un rapporto di lavoro perché va in pensione, trova un altro lavoro o decide semplicemente di non lavorare più presso la stessa azienda, ecco che scatta l’erogazione del TFR.
Questa indennità, conosciuta anche come liquidazione, è una prestazione dovuta dal datore di lavoro e sottoposta a regole specifiche. Ecco cosa prevede la legge e quali sono le opportunità a favore del dipendente, tra cui scegliere.
TFR mensilmente in busta paga, i pro e i contro: quando si pagano più tasse
Il Trattamento di Fine Rapporto, detto TFR matura mese per mese e alla fine dell’anno la somma dei ratei corrisponde a un mese di stipendio. La questione dell‘erogazione mensile del TFR in busta paga, piuttosto che in un unico pagamento alla chiusura del rapporto di lavoro, è ancora oggi al centro di un dibattito molto acceso.
Secondo l’art 2120 c.c. il TFR deve essere determinato e corrisposto alla cessazione del rapporto di lavoro, ma la Corte di Cassazione per ben due volte, nel 2007 e nel 2019, ha chiarito che ci possono essere anche accordi privati diversi. Ovviamente sono ammissibili modifiche solo se favoriscono il lavoratore. Per questo motivo è consentito anche richiedere il pagamento dilazionato mese per mese, tuttavia bisogna conoscere quali sono i contro di questa pratica.
In linea di massima. per calcolare l’ammontare del TFR annuale basta dividere la retribuzione annuale, comprese 13esima e 14esima, per 13,5. L’accantonamento viene rivalutato a un tasso che dipende anche dall’indice ISTAT. Generalmente Il TFR viene versato al termine del rapporto di lavoro, ma può essere anche anticipato nella misura del 70% dell’importo totale, oppure versato in doni pensionistici.
C’è poi l’alternativa della liquidazione mensile, ma solo per le aziende private. Ma conviene? Quest’ultimo caso è quello più problematico in quanto il TFR diventerebbe soggetto a tassazione ordinaria, superiore alla tassazione separata che invece viene applicata normalmente.
Quindi se da un lato l’erogazione mensile conviene perché fa aumentare lo stipendio, dall’altro comporta il pagamento di maggiori tasse, non solo mensilmente, ma anche a fine anno, perché i ratei di TFR faranno aumentare il reddito totale.