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Cronaca

Le manganellate agli studenti non sono un problema recente: i casi

Dure le reazioni a seguito delle cariche della polizia contro il corteo di studenti che manifestavano a Pisa e Firenze, ma quanto accaduto in Toscana negli ultimi giorni non è una novità: sono diversi i casi di cariche e manganellate delle forze dell’ordine contro le manifestazioni dei ragazzi. Dal 2001 al G8 di Genova, agli scontri di febbraio 2024 ecco i fatti che hanno indignato l’opinione pubblica.

Cariche sugli studenti a Firenze

A Firenze un corteo di sindacati, studenti e la comunità palestinese ha cercato di raggiungere il consolato americano per protestare contro il massacro di civili che sta avvenendo nella Striscia di Gaza. Partendo da piazza Santissima Annunziata, il corteo si è diretto verso piazza Ognissanti e ha continuato sul Lungarno. Quando i manifestanti hanno tentato di superare un blocco di polizia per raggiungere il consolato americano gli agenti hanno risposto caricando. “La polizia ha alzato i manganelli, c’è stata una carica per impedire, come annunciato, di manifestare pacificamente sotto il consolato Usa” ha detto Luca Toscana di Si Cobas, l’organizzazione che ha indetto la protesta. “Una studentessa è in ospedale per una manganellata – ha aggiunto Toscana – che l’ha colpita sotto gli occhi, mentre era ferma”.

Gli scontri a Pisa

Fatti analoghi si sono svolti a Pisa durante una manifestazioni a cui hanno preso parte un centinaio di persone, soprattutto studenti, ma anche esponenti di centri sociali e collettivi universitari. Gli agenti di polizia, posizionati per difendere uno degli ingressi alla piazza, hanno respinto gli studenti che tentavano di superare lo sbarramento. L’intera zona della piazza, su cui si affaccia l’edificio principale dell’Università di Pisa, è stata circondata dalle forze dell’ordine. Durante gli scontri, alcuni giovani sono stati trattenuti dalla polizia e poi rilasciati.  Il blocco delle forze dell’ordine in alcune aree specifiche del centro storico sarebbe servito, come spiegato dalla questura, per prevenire “azioni dimostrative in concomitanza di obiettivi sensibili come la sinagoga, il cimitero ebraico o la torre pendente”.

Manifestazione degli studenti | Ansa – Italialaica.it

La lunga serie di precedenti

Gli eventi di Pisa e Firenze non sembrano essere casi isolati o degli episodi, ma pare siano copioni che si ripetono nel tempo e sono trasversali ai governi. A gennaio 2022 gli studenti che protestavano pacificamente in seguito alla morte di Lorenzo Parelli, 18enne morto durante l’ultimo giorno di alternanza scuola-lavoro, sono stati colpiti dalla violenta repressione delle forze dell’ordine. L’allora ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese (governo Draghi), ha giustificato l’azione violenta con la “presenza di provocatori” e di “cariche di alleggerimento” contro coloro che, nei fatti, stavano rivendicando il diritto allo studio in sicurezza. Il 25 ottobre 2022 alla Sapienza gli studenti che protestavano contro il convegno di Fratelli d’Italia furono caricati dalla polizia e manganellati. Le stesse dinamiche sono andate in scena il 23 maggio 2023, a Palermo, durante un corteo alternativo e autorizzato in memoria del giudice Giovanni Falcone, assassinato dalla mafia. Ancora, il 6 dicembre 2023, all’Università di Torino, durante un presidio antifascista organizzato dagli studenti, la docente costituzionalista Alessandra Algostino è stata colpita dalle manganellate delle forze dell’ordine. Infine, a febbraio 2024, poco prima dei fatti di Pisa e Firenze, i manifestanti che hanno sostenuto lo “stop al genocidio” del rapper Ghali sono stati aggrediti davanti alla Rai di Napoli.

Dal G8 di Genova agli scontri di Pisa

In Italia non si può scordare quella che Amnesty International ha definito “la più grave sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la Seconda Guerra Mondiale”. Si tratta del G8 di Genova, nel 2001. Durante la manifestazione fu ucciso Carlo Giuliani, 560 persone furono gravemente ferite e 360 attivisti arrestati. In quei giorni, Claudio Scajola era il ministro dell’Interno del neonato governo Berlusconi. Oggi, secondo quanto riporta il Sole 24 Ore, il questore di Pisa, dove sono avvenuti gli scontri con gli studenti, è Sebastiano Salvo, in servizio nel 2001 a Genova. “Chiediamo le sue immediate dimissioni”, scrive il co-portavoce di Europa Verde e deputato di AVS Angelo Bonelli, “Si tratta della persona che aveva anche la responsabilità della pianificazione dell’ordine pubblico durante il G8 di Genova, dove l’Italia fu condannata dalla corte per i diritti dell’uomo per tortura per le violenze commesse contro i manifestanti”.

Andrea Cattaneo

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