Il ministero della Sanità di Gaza controllato da Hamas ha fatto sapere che i cittadini palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza dall’inizio dell’offensiva israeliana sono circa 34.735
L’esercito israeliano sta invitando i palestinesi a evacuare Rafah est, ovvero quei quartieri vicini al confine israeliano. Ci sarà “il graduale spostamento dei civili nelle aree specificate, verso l’area umanitaria” nelle aree di al-Mawasi e Khan Younis, che come comunicato su Telegram, è stata ampliata comprendendo “ospedali da campo, tende e maggiori quantità di cibo, acqua, farmaci e forniture aggiuntive“. Un portavoce militare ha spiegato che le informazioni sullo spostamento temporaneo “saranno trasmesse attraverso manifesti, messaggi SMS, telefonate e trasmissioni mediatiche in arabo“. Il quotidiano Haaretz ha riferito che le organizzazioni umanitarie internazionali e palestinesi sono state informate dei dettagli dell’evacuazione.
Circa 1,2 milioni di persone rifugiate a Rafah
L'”evacuazione temporanea”, in vista di un assalto di terra previsto nella città meridionale della Striscia di Gaza, riguarda 100mila persone, a riportarlo è il Times of Israel. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, circa 1,2 milioni di persone sono attualmente rifugiate a Rafah. Hamas ha fatto sapere che “la decisione israeliana di iniziare l’evacuazione della popolazione” di Rafah est “fermerà i negoziati” sulla proposta di tregua. “I colloqui stavano procedendo bene ed eravamo vicini a un accordo. Netanyahu si illude che la minaccia di un’invasione di Rafah metterà pressione su Hamas, ma porterà solo al fallimento dei negoziati“, ha detto il funzionario di Hamas al sito Walla, citato dal Times of Israel.
Alcune fonti hanno confermato che da questa mattina sono arrivati in Egitto 43 feriti palestinesi con 90 accompagnatori, 620 palestinesi titolari di residenza all’estero e 152 egiziani. Raggiungono Gaza dall’Egitto 20 appartenenti ad organizzazioni internazionali e mediche. Dal posto di confine di Rafah sono entrati nella Striscia anche 155 camion che trasportavano aiuti.
In un messaggio postato su X dal portavoce in arabo dell’Idf si legge: “L’Idf agirà con estrema forza contro le organizzazioni terroristiche nelle vostre aree di residenza, come ha fatto finora. Chiunque si trovi vicino a organizzazioni terroristiche mette a rischio la propria vita e quella della propria famiglia. Appello urgente a tutti i residenti e agli sfollati nell’area del comune di Al-Shouka e nei quartieri – Al-Salam, Al-Jeneina, Tabet Ziraa e Al-Byouk nell’area di Rafah nei blocchi: 10-16, 28 , 270“. “Gaza City è ancora una pericolosa zona di combattimento, astenetevi dal tornare a nord. Vi avvertiamo di stare lontani dalla barriera di sicurezza orientale e meridionale“, continua il messaggio. “La decisione israeliana di iniziare l’evacuazione della popolazione fermerà i negoziati sull’accordo, che erano progrediti bene. Eravamo vicini a un accordo. Netanyahu si illude che la minaccia di un’invasione di Rafah metta sotto pressione Hamas. Porterà solo al fallimento dei negoziati“. ha concluso il portavoce.
Le dichiarazioni del portavoce delle Nazioni Unite
Il portavoce dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Jonathan Fowler, ha dichiarato: “Siamo in una situazione in cui qualsiasi avanzata su larga scala da parte delle forze israeliane a Rafah significherà più sofferenza e morte. La conseguenza sarebbe devastante per la popolazione di Rafah, che è sei volte la popolazione prebellica: metà degli 1,4 milioni di abitanti sono bambini. La maggior parte di queste persone sono già state sfollate molte volte. La sfida in questa fase è insormontabile“.
“Gli ordigni inesplosi devono essere rimossi prima che le persone ritornino nelle zone (che avevano abbandonato) e vivano in sicurezza. Altrimenti le persone sono spinte verso aree nelle quali la loro vita è a rischio Nella Striscia di Gaza nessun posto è sicuro, le persone sono state costantemente sfollate, più e più volte. Anche i piani di emergenza offrono poco conforto. Le conseguenze di una simile offensiva sarebbero semplicemente catastrofiche”, ha aggiunto Fowler.
I negoziati con Hamas
I negoziati tra Israele e Hamas sono sospesi fino a domani, martedì 7 maggio. Netanyahu ha fatto sapere che “Israele non accetterà richieste Hamas“. “Non siamo pronti ad accettare una situazione in cui i battaglioni di Hamas escono dai loro bunker, riprendono il controllo di Gaza, ricostruiscono la loro infrastruttura militare e tornano a minacciare i cittadini di Israele nelle comunità vicine, nelle città del sud, in tutte le zone del Paese“, ha dichiarato il leader israeliano. “Israele continuerà a combattere fino al raggiungimento di tutti i suoi obiettivi”, ha quindi ribadito Netanyahu, accusando Hamas di “rimanere trincerato nelle sue posizioni“, ha concluso.
Hamas chiede il cessate il fuoco e il ritiro dei soldati israeliani dalla Striscia di Gaza, il leader leader di Hamas, Ismail Haniyeh, ha accusato Netanyahu per il “proseguimento dell’aggressione e l’allargamento del conflitto, per il sabotaggio degli sforzi fatti tramite i mediatori e varie parti“. “La nostra coraggiosa resistenza, guidata dalle Brigate al Qassam, è pienamente preparata a difendere il nostro popolo”, fa sapere il gruppo palestinese che ha lanciato un appello “alla comunità internazionale ad agire con urgenza per fermare l’incursione di Israele, che minaccia le vite di centinaia di migliaia di civili“.
Josep Borrell: “Gli ordini di evacuazione di Israele ai civili di Rafah fanno presagire il peggio: più guerra e carestia”
L’Unicef ha avvertito che un assedio militare a Rafah comporterebbero rischi catastrofici per i 600.000 bambini che attualmente si rifugiano nell’enclave. Circa 78.000 bambini hanno meno di 2 anni di cui almeno 8.000 soffrono di malnutrizione acuta e circa 9 bambini su 10 sotto i 5 anni sono colpiti da una o più malattie infettive.
L’alto rappresentante Ue Josep Borrell, ha scritto su X: “Gli ordini di evacuazione di Israele ai civili di Rafah fanno presagire il peggio: più guerra e carestia. È inaccettabile. Israele deve rinunciare a un’offensiva di terra e attuare la risoluzione 2728 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. L’Ue, insieme alla Comunità internazionale, può e deve agire per evitare questo scenario“.
In un comunicato del ministero degli Esteri si legge: “La Francia ribadisce che è fermamente contraria a un’offensiva israeliana su Rafah, dove più di 1,3 milioni di persone si rifugiano in una situazione di grande disagio“. “Lo sfollamento forzato di una popolazione civile costituisce un crimine di guerra“, continua la nota.
Il ministero della Sanità di Gaza controllato da Hamas ha fatto sapere che i cittadini palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza dall’inizio dell’offensiva israeliana sono circa 34.735, mentre i feriti sarebbero almeno 78.108.