Il sogno finalmente si avvera: arriva la pensione a 56 o a 61 anni. La notizia è stata ufficializzata dall’Inps. Vediamo come fare.
Stop alla legge Fornero. Non è ancora stata cancellata ma non dovrai, comunque, attendere di avere 67 anni per andare in pensione. L’Inps ha dato il via libera alle pensioni a 56 e a 61 anni. Tuttavia è necessario soddisfare requisiti molto specifici. Vediamo tutto nei dettagli.
L’idea di dover lavorare fino a 67 anni non piace praticamente a nessuno ma la maggior parte di noi deve rassegnarsi a farlo. Dal 2011 in avanti, infatti, l’universo previdenziale segue la legge Fornero che ha stabilito che, per accedere alla pensione di vecchiaia, è necessario avere almeno 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi.
Esistono diverse misure di prepensionamento ma o si rivolgono solo a categorie specifiche oppure richiedono di aver maturato tantissimi anni di contributi e dunque, alla fine, sono fruibili solo da chi ha iniziato a lavorare quando era molto giovane.
L’Inps ha però annunciato di aver dato il via libera ad una misura che, con pochi anni di contributi, consente di lasciare il lavoro ad appena 56 o 61 anni. Sembra un sogno ma, invece, è tutto vero. Molti di noi potranno smettere di timbrare il cartellino con addirittura 11 anni di anticipo rispetto a quanto ha stabilito la legge Fornero.
Niente sveglia alle 6 del mattino, niente ufficio, niente cartellino da timbrare, niente stress: puoi smettere di lavorare e ricevere la pensione già a 56 anni. A dirlo è stata l’Inps. Ma per fruire di questa misura, devi soddisfare determinati requisiti.
I lavoratori del settore privato possono beneficiare di una misura che permette di andare in pensione molti anni prima rispetto a quanto previsto dalla legge Fornero. Si tratta della pensione anticipata per invalidità. Nello specifico, con questa opzione, le donne possono andare in pensione a 56 anni e gli uomini a 61. Bisogna, però, soddisfare questi due requisiti:
Per quanto riguarda l’invalidità è necessario puntualizzare che non è sufficiente avere la generica invalidità civile: serve un’invalidità specifica, cioè inerente al lavoro che si svolge. In pratica il lavoratore deve avere un’invalidità che gli renda impossibile lo svolgimento della sua mansione.
Chi soddisfa entrambi i requisiti, può andare in pensione già a 56 anni oppure a 61 e con solo 20 anni di contributi. Dunque un anticipo di 6 o di addirittura 11 anni rispetto alla legge Fornero. Qualora l’invalidità riguardasse la sfera visiva, l’età pensionabile si abbassa ulteriormente a 51 anni per le donne e a 56 anni per gli uomini.
Questa misura è fruibile solo dai dipendenti del settore privato. Restano esclusi sia i dipendenti pubblici che i liberi professionisti. La finestra mobile – cioè il tempo che intercorre tra il raggiungimento dei requisiti e il primo assegno pensionistico – è di 12 mesi.
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