Gli italiani quest’anno dovranno affrontare un nuovo nemico oltre al caldo anomalo: un animale marino che ha invaso molte zone.
Dopo la fase di maltempo che ha caratterizzato questa primavera un po’ anomala, soprattutto nelle regioni centro settentrionali, adesso finalmente l’anticiclone sembra aver iniziato a fare il suo lavoro. Molti italiani pensano già alle prossime vacanze e in tanti andranno al mare.
Ma le vacanze rischiano di diventare un incubo a causa di una creatura marina che sembra stia invadendo le acque da Sud a Nord. Si chiama “vermocane” ma ha anche altri nomi, ed è una creatura conosciuta dagli esperti, che si è riprodotta molto più velocemente del previsto. Andiamo a scoprire cos’è questa creatura e se rappresenta un pericolo per le persone.
Vermocane, il “mostro” dei mari italiani che fa paura: è davvero pericoloso? La risposta degli esperti
Già dal nome si può intuire di che tipo di creatura marina si tratta: il vermocane è un anellide, quindi appartiene alla stessa famiglia dei lombrichi, e potremmo definirlo come un grosso verme marino.
Questa specie è endemica del nostro Paese ed è conosciuta fin dal 1800; non siamo quindi di fronte a una specie tropicale che ha colonizzato di recente i nostri mari, come è accaduto ad esempio con il Granchio Blu. Però fino a qualche anno fa il vermocane viveva prevalentemente nelle acque calde del Sud, mentre di recente è arrivato anche nel Mar Mediterraneo e nel Mar Tirreno.
Un’espansione, dicono gli esperti, dovuta al fatto che i mari si stanno riscaldando a causa dei cambiamenti climatici. Il vermocane sta dunque destando ampia preoccupazione e per molteplici motivi. Innanzitutto, se una specie si riproduce in maniera eccessiva può danneggiare l’habitat in cui si trova e anche le attività dei pescatori. Inoltre il vermocane è anche in grado di causare danni alle persone che hanno la sfortuna di incrociarlo.
L’anellide, come detto, è una sorta di verme che ha dimensioni importanti, dai 15 ai 30 centimetri, e sul dorso ha delle setole bianche intrise di tossine. A contatto con la pelle umana, le tossine possono generare fastidi simili a quelli delle punture di medusa: bruciori, ustioni, eritemi e altri disagi che variano a seconda della sensibilità del soggetto. Dunque il vermocane non è una creatura letale, ma essendo ormai presente in grandi quantità nei nostri mari, può rappresentare un problema per i bagnanti.